I prodotti per le mestruazioni sono sostenibili?


Un tempo, tutti i prodotti per le mestruazioni erano riutilizzabili. Oggi troviamo regolarmente nuove alternative sul mercato. Ma quali opzioni sono più sostenibili? Una panoramica.
Un tempo, tutti i prodotti per le mestruazioni erano riutilizzabili. Oggi troviamo regolarmente nuove alternative sul mercato. Ma quali opzioni sono più sostenibili? Una panoramica.
In breve:
- Sempre più donne si preoccupano dell’impatto ambientale nella scelta dei loro prodotti per le mestruazioni.
- I prodotti per le mestruazioni tradizionali come tamponi e assorbenti sono dannosi per l’ambiente a causa dell’elevato consumo di risorse e dei lunghi tempi di decomposizione.
- I prodotti per le mestruazioni riutilizzabili come coppette, assorbenti di stoffa e biancheria mestruale possono ridurre i rifiuti e il consumo di risorse.
Ben cent’anni fa sono apparsi sul mercato i primi assorbenti monouso. Lentamente, questi prodotti si sono fatti strada nei bagni e nelle borsette. Ma grazie al boom dei prodotti monouso in tanti altri settori della vita quotidiana, anche gli assorbenti e (più tardi) i tamponi sono diventati sempre più diffusi e apprezzati. Così apprezzati che oggi sono la normalità. Almeno nel mondo occidentale.
Oggi il mondo è cambiato: con l’impulso verso la protezione ambientale tanti oggetti monouso come cannucce, sacchetti della spesa e prodotti per le mestruazioni vengono sempre più messi in discussione. Una nuova generazione di prodotti per le mestruazioni si è quindi fatta strada nei negozi, nei bagni e nelle borsette.
Grazie ad essi, assistiamo anche a una riduzione dei tabù: le donne parlano apertamente di mestruazioni sui social media, della loro relazione con il ciclo e delle differenti opzioni per l’igiene mensile.
Un’occasione perfetta per verificare la sostenibilità delle diverse opzioni:
Assorbenti e tamponi monouso
Una persona mestruata consuma in media da 12 000 a 15 000 prodotti per le mestruazioni nel corso della sua vita. La maggior parte di questi prodotti contiene plastica, non sono quindi compostabili e finiscono nella spazzatura. In Svizzera significa spesso che vengono bruciati mentre in molti altri Paesi finiscono in discarica (dove restano tra i 500 e gli 800 anni prima di decomporsi completamente). È quindi chiaro che i prodotti monouso non sono la scelta ottimale per la sostenibilità dell’igiene mensile anche solo dal punto di vista dei rifiuti.
- Tamponi e tamponi bio: il metodo di produzione dei classici tamponi e assorbenti ne varia molto il livello di sostenibilità. I tamponi in cotone bio sono più sostenibili di quelli convenzionali ma hanno molte limitazioni.
- Assorbenti: gli assorbenti convenzionali se la possono giocare alla pari con i tamponi nel settore della sostenibilità nonostante il più elevato consumo di materiali poiché durante l’utilizzo presentano un’impronta più ridotta. Questo è dovuto all’utilizzo dei cosiddetti polimeri super assorbenti.
- Assorbenti bio: gli assorbenti in cotone bio hanno un bilancio leggermente peggiore a causa dell’elevato consumo di materiale anche se il cotone bio in molte altre categorie ambientali ha un bilancio migliore dei materiali convenzionali.
Coppette mestruali
Durata: con una durata di vita che arriva fino a dieci anni, la sempre più apprezzata coppetta mestruale è un’alternativa sostenibile ai classici prodotti monouso.
- Bilancio ecologico: uno studio dimostra che in confronto ai classici assorbenti e tamponi la coppetta mestruale può ridurre le emissioni di CO2 fino addirittura al 79 per cento.
- Rifiuti: la coppetta produce circa solo lo 0,4 per cento dei rifiuti di plastica generati dagli assorbenti monouso in dieci anni e solo il 6 per cento rispetto ai tamponi.
- Energia: un consiglio per risparmiare ancora più energia? Scaldate l’acqua per disinfettare la coppetta in un bollitore e lasciatela a mollo per cinque minuti. Inutile lasciarla bollire per decine di minuti sulla piastra calda.
Assorbenti di stoffa
- Durata: fino a cinque anni. Gli assorbenti riutilizzabili sono prodotti con materiali assorbenti e vengono lavati dopo l’uso. Questo tipo di assorbenti veniva utilizzato prima dell’invenzione dei prodotti monouso e nei Paesi del sud del mondo sono spesso ancora la normalità.
- Bilancio ecologico/rifiuti: non esistono cifre certe per il confronto ma nonostante il consumo di acqua e sapone per il lavaggio degli assorbenti non possa sicuramente essere considerato ininfluente, la quantità di rifiuti generata è significativamente ridotta in confronto a quella degli assorbenti monouso.
Biancheria mestruale
- Durata: secondo i produttori, le mutande mestruali hanno una durata che va dai due ai cinque anni. Le mutande mestruali funzionano secondo lo stesso principio degli assorbenti di stoffa: si tratta di mutande assorbenti che devono essere lavate dopo l’uso.
- Materiale: ci sono grandi differenze tra i diversi produttori. Alcune mutande mestruali sono prodotte esclusivamente con cotone bio e fibre di bambù mentre altre contengono poliestere, che è una plastica, che viene liberato nell’acqua durante i lavaggi.
- Sostanze contenute: alcuni di questi prodotti sono trattati con biocidi e ciò ha causato parecchie critiche in passato.
Spugna naturale
- Durata: fino a tre mesi. La spugna naturale non è ancora molto conosciuta: si tratta, come dice il nome, di un pezzo di spugna di mare dotato di cordino per l’estrazione e funziona proprio come un tampone. La spugna viene lavata dopo l’uso e, secondo le indicazioni del produttore, può essere utilizzata per tre cicli. Un vantaggio della spugna: non dà fastidio durante i rapporti sessuali.
- Rifiuti: poiché si tratta di un prodotto naturale, la spugna è biodegradabile. (sul mercato esistono tuttavia anche spugne sintetiche che di conseguenza non sono biodegradabili.)
- Risorse: in questo ambito è importante fare attenzione alla provenienza della spugna e a che il metodo di raccolta sia sostenibile.