Ticino e Russia: «Basta con il doppio gioco»

Tramite un'interpellanza, l'MPS auspica che non ci sia alcun sostegno, diretto o indiretto, «a Putin e al suo entourage»
BELLINZONA - La Camera di commercio ticinese e il Consiglio di Stato «hanno la coscienza sporca». Ne è convinto l'MPS, che con un'interpellanza ha deciso di chiedere lumi sul sostegno, diretto o indiretto, che il nostro cantone fornisce alla Russia in generale, ma più precisamente «al presidente russo Vladimir Putin e al suo entourage». La guerra in territorio ucraino è infatti un tema «che non può essere demandato alla “politica estera” della Confederazione», ma un tema «sul quale il governo cantonale può e deve intervenire», secondo il Movimento.
Da BancaStato, all'aeroporto di Agno, dalla Rapelli alla Clinica Sant'Anna, il Ticino e diverse aziende ticinesi intrattengono infatti rapporti commerciali con la Russia. Un «doppio gioco» che ai deputati del gruppo MPS-POP-Indipendenti Matteo Pronzini, Simona Arigoni e Angelica Lepori non va giù. Proprio per questo, chiedono all'esecutivo cantonale se ritenga opportuno che questi scambi commerciali vadano interrotti. In caso contrario, vengono chieste le ragioni del rifiuto.
Ecco le domande sottoposte al Consiglio di Stato:
- Non ritiene di dover chiedere a BancaStato una verifica delle sue attività con aziende russe e con detentori di patrimoni con i quali ha relazioni di affari? Se no, per quali ragioni?
- Non ritiene di dover chiedere alla Camera di Commercio di interrompere con effetto immediato ogni attività in Russia e di invitare le aziende affiliate a fare altrettanto? Se no, per quali ragioni?
- Non ritiene di dover verificare i legami tra la Clinica Sant’Anna (appartenente al gruppo Genolier) e personalità russe presenti in Ticino o al di fuori? Se no, per quali ragioni?
- Non ritiene necessario sospendere, con effetto immediato, l’acquisto presso le strutture pubbliche o parapubbliche (vedi ad esempio mense, ospedali e case per anziani) di prodotti provenienti da aziende che mantengono relazioni commerciali con la Russia (come, ad esempio, Rapelli o Agroval)? Se no, per quali ragioni?
- Non ritiene necessario intraprendere tutto quanto possibile per vietare il permesso di utilizzare l’aeroporto di Agno ad ogni velivolo in arrivo ed in partenza per la Russia? Se no, per quali ragioni?
- Non ritiene necessario sottoporre a verificare la concessione dei 240 permessi di soggiorni per globalisti di nazionalità russa o bielorussa? Se no, per quali ragioni?










