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Caccia alta 2025: camosci in calo, cervi in crescita e cinghiali sotto la lente

Il Dipartimento del territorio fa un bilancio sulla stagione venatoria appena conclusa: registrati anche «19 casi di ritiro patente e uno di bracconaggio»
Dipartimento del terriorio
Fonte Dipartimento territorio
Caccia alta 2025: camosci in calo, cervi in crescita e cinghiali sotto la lente
Il Dipartimento del territorio fa un bilancio sulla stagione venatoria appena conclusa: registrati anche «19 casi di ritiro patente e uno di bracconaggio»

BELLINZONA - 463 camosci, 2163 cervi, 239 caprioli e 284 cinghiali. È questo il bilancio della stagione di caccia alta 2025 pubblicata oggi dal Dipartimento del territorio, cacciati - nei giorni di settembre stabiliti dal Cantone (dal 6 al 21 e dal 24 al 28 settembre) - dai 1774 i cacciatori ticinesi.

La stagione, si legge nella nota diffusa, «ha avuto in generale delle condizioni meteorologiche favorevoli, con un clima fresco che ha favorito la presenza di selvaggina sul territorio. Alcune giornate piovose e nebbiose hanno in parte reso difficoltosa la caccia, soprattutto in montagna». Segnalate «140 autodenunce (ovvero quando un cacciatore commette un errore: ad esempio se abbatte una femmina lattante, quindi un capo protetto, può autodenunciarsi. In tal caso non riceve alcuna sanzione amministrativa, ma paga un risarcimento per la cattura errata, ndr) e 19 casi di ritiro della patente di caccia per violazioni particolarmente gravi della legislazione cantonale e federale, tra cui un caso di bracconaggio (...) Per quanto riguarda invece le infrazioni minori, per lo più sanzionate attraverso la procedura della multa disciplinare, i dati definitivi saranno disponibili nelle prossime settimane, una volta completata la raccolta di tutta la documentazione».

Calano i camosci abbattuti - Per quanto riguarda i numeri, alcune specie hanno segnato una diminuzione. Tra queste la caccia al camoscio che ha visto passare da 619 capi abbattuti nel 2024 a 463 nel 2025 (223 maschi adulti, 159 femmine adulte e 81 anzelli di età 1.5 anni), catturati soprattutto nei distretti del Locarnese, la Leventina e la Valle Maggia. Una quota, come si può notare, ben inferiore al piano di abbattimento di 800 capi (350 maschi adulti, 350 femmine adulte e 100 anzelli di 1.5 anni). Un calo dovuto «alla perdita d’attrattiva della caccia al camoscio, l’eliminazione del secondo giorno di cattura diretta al maschio adulto, il deterrente del divieto di cattura del maschio adulto diretto due anni consecutivi e le condizioni meteo non particolarmente favorevoli nel giorno di cattura diretta al maschio adulto (martedì 9 settembre 2025)». Nota positiva, il miglioramento del rapporto tra i sessi, passato da quasi due maschi ogni femmina nel 2024 a 1,4 maschi ogni femmina nell’anno in corso.

Dipartimento del terriorio

Cresce il numero di cervi - Aumentano invece le catture di cervo rispetto all'anno scorso, assestandosi a 2163 capi (1722 nel 2024). In totale sono stati prelevati 1117 maschi, 736 femmine e 310 cerbiatti. Il piano di abbattimento non è tuttavia stato raggiunto e dunque si rende necessario aprire la caccia tardo autunnale che avrà luogo da metà novembre e fine dicembre 2025. A differenza degli scorsi anni, a questa caccia potranno partecipare anche i cacciatori che non hanno staccato l’autorizzazione di caccia alta, ad un prezzo maggiorato rispetto al costo regolare.

Moratoria della caccia al capriolo, diminuiscono gli abbattimenti - Le catture di capriolo sono state di 239 capi (389 nel 2024), di cui 151 maschi e 88 femmine. Il maggior numero di capi è stato prelevato nel distretto di Lugano, seguito da Locarno e Vallemaggia. I prelievi su questa specie volti a correggere il rapporto sessi, che idealmente deve essere paritario tra maschi e femmine, continueranno nella caccia tardo autunnale al cervo al capriolo. La diminuzione dei prelievi è da ricondurre principalmente alla moratoria della caccia al capriolo, stabilita per il triennio 2025 – 2027 nei distretti di Blenio e Leventina, dove questa specie presenta densità relativamente basse.

Cinghiale nel mirino - Per il cinghiale, gli abbattimenti riferiti al periodo della caccia alta mostrano un netto calo rispetto allo scorso anno. I capi catturati nella sola caccia alta per questa specie sono 284 (646 nel 2024). Cinque di questi capi sono stati confiscati dall’Ufficio del veterinario cantonale poiché presentavano elevati tassi di cesio-137.

Complessivamente, aggiungendo gli abbattimenti in caccia estiva, da inizio 2025 sono stati catturati in totale 2041 cinghiali (stato al 30.09.2025), contro i 2384 del 2024 sul medesimo periodo. «Ci si augura che la tendenza alla diminuzione (probabile testimone di un calo delle popolazioni di questo ungulato) sia confermata anche nei prossimi anni nell’ottica della prevenzione dei danni e dell’auspicata riduzione degli effettivi come previsto nella strategia di prevenzione contro una potenziale epidemia di peste suina africana (PSA)». La caccia proseguirà in inverno, tra metà novembre 2025 e inizio 2026, «e non si esclude un prolungo sui successivi mesi a dipendenza dell’esito dei prelievi».

Il Dt specifica che «da quest’anno sarà possibile acquistare direttamente l’autorizzazione alla caccia del cinghiale, anche da parte dei cacciatori che non hanno staccato una delle autorizzazioni delle categorie ufficiali, a un costo maggiorato rispetto al prezzo regolare. Inoltre, i soli iscritti alla caccia invernale al cinghiale 2025 potranno eventualmente partecipare alla caccia estiva 2026, che, se sarà confermata anche in funzione della PSA, sarà riproposta come gli ultimi anni ad iscrizione e senza una ulteriore tassa aggiuntiva».

All'appello mancano i dati relativi alle catture di marmotta, tasso e volpe. «Saranno disponibili solo dopo il rientro dei Fogli di controllo in quanto esentati dall’obbligo di essere presentati a uno dei posti ufficiali di controllo».

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