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Coronavirus, assicurazioni che "fanno le furbe": niente risarcimenti ai ristoratori

Il fenomeno coinvolge diversi esercenti a sud delle Alpi, ma anche nel resto della Svizzera. La rabbia di GastroTicino
Ti-Press
Uno dei tanti ristoranti chiusi in queste settimane.
Coronavirus, assicurazioni che "fanno le furbe": niente risarcimenti ai ristoratori
Il fenomeno coinvolge diversi esercenti a sud delle Alpi, ma anche nel resto della Svizzera. La rabbia di GastroTicino
«Alcune compagnie – evidenzia l’avvocato Marco Garbani – si sono impuntate su dettagli senza senso. Come dire: non ti pago perché lo stesso problema ce l’hanno in Australia».  
"Presi in giro" dalle compagnie assicurative di fronte alle perdite economiche causate dalla pandemia del nuovo coronavirus. Sta accadendo a diversi esercenti in tutta la Svizzera. Le lamentele arrivano un po’ da ovunque. Le autorità han...

"Presi in giro" dalle compagnie assicurative di fronte alle perdite economiche causate dalla pandemia del nuovo coronavirus. Sta accadendo a diversi esercenti in tutta la Svizzera. Le lamentele arrivano un po’ da ovunque. Le autorità hanno imposto, momentaneamente, a scopo preventivo, la chiusura dei locali. Una misura che dura già da diverse settimane. E che non è stata ancora revocata. Molti esercenti, intanto, stanno litigando col proprio assicuratore. «Ci sono in particolare due colossi assicurativi che si stanno comportando male – tuona Massimo Suter, presidente di GastroTicino –. Tutti gli esercenti coinvolti sono invitati ad agire».

La differenza tra epidemia e pandemia – Cosa sta accadendo in pratica? Al momento di stipulare l’assicurazione, un ristoratore ha la possibilità di assicurarsi anche contro le epidemie. «Il termine "epidemia" – evidenzia Marco Garbani, avvocato di GastroTicino – differisce da "pandemia" solo per una questione di estensione geografica. Alcune assicurazioni si sono impuntate, facendo leva su dettagli senza senso».

Questione di cavilli – Quello principale è il seguente. «Le compagnie oppositrici sostengono che non c’è copertura se la pandemia, dichiarata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), è di grado 5 o 6. Ma da qualche anno l’OMS ha abbandonato il concetto di grado. Infatti, nel caso del Covid-19, l’OMS ha parlato semplicemente di pandemia. Punto. La tesi di queste assicurazioni, dunque, non regge. Ci si sta aggrappando a delle virgole. Come dire: non ti risarcisco perché lo stesso problema che hai tu, ce l’hanno in Australia».

Fronte comune – Ogni compagnia assicurativa ha le sue condizioni. «E va specificato che alcune si stanno comportando in maniera corretta – dice Suter –. In ogni caso stiamo cercando di organizzarci per fare un fronte comune. Per fare pressione sulle assicurazioni che non stanno facendo il loro dovere. Ci sono decine e decine di ristoratori che si trovano nei guai, in tutta la Svizzera, non solo in Ticino».

Come occorre agire – Un ristoratore della Svizzera italiana, in queste condizioni, cosa deve fare? Garbani spiega: «In accordo con GastroSuisse, si è deciso di attivare l’ombudsman delle assicurazioni, che in Ticino corrisponde alla figura dell’avvocato Marco Cereghetti di Lugano. I nostri soci sono invitati a inviare a lui tutta la documentazione che riguarda i loro casi. Sul sito di GastroTicino si trovano tutte le indicazioni per procedere. In alternativa, ci si può rivolgere al giudice». «Di certo – conclude Suter – non molleremo su questa vicenda. Anche perché si tratta di una questione di etica e di correttezza».   

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