Abolito il valore locativo, approvata (di strettissima misura) la legge sull'E-ID

Sono due "sì" molto diversi quelli fuoriusciti oggi dalle urne federali: mai in discussione il primo oggetto, ribaltone all'ultimo cantone per il secondo.
Alla fine dalle urne federali sono usciti due "sì". Ma lo svolgimento nel corso della giornata è stato molto diverso. Se da una parte l'approvazione dell'abolizione del valore locativo non è mai stata in discussione, dall'altra la Legge sull'ID-E ha subito un vero e proprio ribaltone con il voto di Zurigo. Con il "no" che si è trasformato in un (risicatissimo) sì.
Valore locativo è abolito: "sì" solido, ma c'è Röstigraben
L'imposta sul valore locativo è abolita. La maggioranza di popolo e cantoni ha infatti approvato oggi - con il 57,7% dei voti e 16,5 cantoni - l'introduzione di una nuova imposta immobiliare cantonale sulle abitazioni secondarie, elemento indispensabile affinché la riforma possa entrare in vigore. La partecipazione è stata del 49,5%. Oggi non c'è stata nessuna suspense: già pochi minuti dopo mezzogiorno, quando sono arrivate le prime proiezioni e i primi dati parziali, si è capito che la riforma dell'imposizione degli immobili sarebbe stata accettata. Ciò non significa che l'esito odierno non sia stata una sorpresa: i sondaggi prevedevano infatti un "sì" tiratissimo.
Il risultato non è però stato unanime in tutta la Svizzera, tanto che si può parlare di Röstigraben: i cantoni romandi - con il sostegno di Basilea Città - hanno tutti respinto la riforma. Ginevra ha ad esempio detto "no" nella misura del 66,1%, Vaud del 63,8%. Dall'altra parte della Sarine è invece giunto un "sì" convinto, con percentuali che hanno sorpreso molto osservatori della politica federale. Il più favorevole è stato Appenzello Interno con il 75,1% di favorevoli. Percentuali elevate anche a Appenzello Esterno (73,4%), Turgovia (72,4%), San Gallo (71,8%), Glarona (70,1%).
Nella campagna di votazioni in molti hanno sostenuto che la riforma penalizzerebbe in particolare le regioni turistiche, dove ci sono molte residenze secondarie. In Parlamento molti deputati provenienti da questi cantoni avevano del resto chiesto, senza successo, di limitare la riforma alle sole residenze primarie. I risultati odierni non hanno confermato questi risultati. I cantoni alpini sono infatti usciti spaccati dallo scrutinio odierno: Vallese l'ha respinta con il 60,3% dei voti, mentre Ticino e Grigioni l'hanno sostenuta con rispettivamente il 56,5% e il 67,1%.
Ribaltone in salsa zurighese
Dopo una lunga suspense, alla fine è uscito un sì risicatissimo a favore dell'introduzione di un mezzo di identificazione elettronico statale: il popolo svizzero ha accolto oggi la Legge sull'Id-e con il 50,4% di voti a favore. A far pendere l'ago della bilancia è stato il cantone di Zurigo. Il Ticino ha approvato la nuova normativa con il 51,48% di sì, mentre i Grigioni l'hanno bocciata con il 51,74% di no. La partecipazione è stata del 49,55%.
Il 7 marzo 2021, l'introduzione di una Identità elettronica era stata bocciata dal popolo con oltre il 64% dei voti contrari fondamentalmente perché sarebbe stata emessa da imprese private.
La nuova normativa - il cui nome per esteso è legge federale sul mezzo d'identificazione elettronico e altri mezzi di autenticazione elettronici (Legge sull'Id-e, LIdE) e contro la quale è stato lanciato un referendum - crea la base per una identità digitale statale con cui ci si potrà identificare per richiedere per esempio su Internet un estratto del casellario giudiziale, una patente di guida o dimostrare la propria età in caso di acquisto di alcolici.
Con la nuova legge l'identità elettronica resta facoltativa e gratuita. L'Id-e verrà emessa unicamente dalla Confederazione, la quale risulterà esserne la sola responsabile della sicurezza gestendone anche l'infrastruttura tecnica necessaria, con l'intento - in tal modo - di garantire al meglio la protezione della sfera privata e la sicurezza dei dati. Per proteggere inoltre l'utente da furti d'identità l'Id-e è associato allo smartphone.
Ad accogliere la nuova legge sono stati BS, FR, GE, LU, TI, VD, ZG e ZH. Tra questi quelli più a favore si sono dimostrati essere Vaud (57,19% di sì), Basilea Città (56,79% di sì) e Ginevra (55,19% di sì). L'accoglienza più tirata è stata quella di Friburgo (50,37%). Mentre a bocciare più nettamente l'Id-e sono stati Uri (59,35%), Svitto (59,16%), Obvaldo (57,42%) e Turgovia (56,71%).

«No all'immunità ai poliziotti»
I risultati delle votazioni nel canton Ginevra. La partecipazione al voto si è fissata per tutti gli oggetti intorno al 41%.
LEGGE SULL'ID-E
L'UDC ha chiesto una garanzia per una Id-e volontaria e si è rammaricata del voto a favore della legge sull'Identità elettronica. Il Consiglio federale ha ora il dovere di garantire il carattere volontario e di assicurare in ogni momento la protezione dei dati personali, ha scritto in un comunicato odierno l'UDC. Non ci deve essere «sorveglianza statale attraverso la porta di servizio». Il partito si opporrà a qualsiasi tentativo di questo tipo.
LEGGE SULL'ID-E
I Verdi hanno accolto con favore lo scarso numero di voti a favore dell'Id-e «statale e sicura», La ID-E rappresenta nella mondo digitale maggiore privacy, protezione dei dati e una forte condizione quadro. Il partito ha scritto in un comunicato stampa che lo scarso numero di voti a favore della nuova e-ID dimostra la scarsa fiducia di cui gode il Consiglio federale tra la popolazione. «I progetti di digitalizzazione sono questioni emotive e controverse», ha dichiarato il consigliere nazionale Gerhard Andrey. L'E-ID è importante, tra l'altro, per le persone con disabilità, ha dichiarato il friburghese alla televisione svizzera SRF. I Verdi hanno sottolineato il loro coinvolgimento «significativo» nella stesura della nuova legge e hanno invitato il Consiglio federale a presentare una «efficace regolamentazione della piattaforma».
LEGGE SULL'ID-E: GOVERNO SOLLEVATO
Il Consiglio federale accoglie con sollievo l'esito della votazione odierna sulla Legge sull'Id-e: la decisione rafforza la nostra sovranità digitale, la piazza economica e l'accesso senza barriere ai servizi per tutti, ha detto oggi in conferenza stampa il consigliere Beat Jans, sottolineando che verranno prese tuttavia sul serio le preoccupazioni espresse. La digitalizzazione avanza rapidamente, che lo si voglia o no. Dobbiamo agire attivamente, se non vogliamo semplicemente subirne gli effetti, ha puntualizzato Jans. Centrale è creare condizioni quadro sicure, sia dal punto di vista legale sia tecnico. Con la legge federale sull’Id-e, la Confederazione ha fatto esattamente questo.
La stretta maggioranza dei cittadini vuole un'identità elettronica rilasciata dallo Stato, che garantisca anche la sicurezza. Allo stesso tempo ha espresso il suo sostegno a un'infrastruttura di fiducia che offre nuove possibilità alle autorità e alle imprese. Il Consiglio federale continuerà quindi a lavorare all'identità elettronica. Esemplificando con una immagine ferroviaria, ha detto il responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia, l'infrastruttura di fiducia è la rete ferroviaria svizzera su Internet, e l’Id-e è la locomotiva che traina il treno. Ora si potranno agganciare altri vagoni. L'Id-e deve diventare parte integrante del servizio pubblico.
Il dibattito che ha preceduto la votazione è stato molto acceso. La votazione sulla legge federale sull'Id-e è stata anche una buona occasione per discutere della digitalizzazione in generale e, in particolare, del grande tema della sovranità digitale. Queste discussioni hanno rafforzato la consapevolezza della popolazione in materia di protezione dei dati e sicurezza su Internet, ed è un fatto positivo. Con la soluzione approvata oggi, la Confederazione assume la responsabilità per l’Id-e e per l'infrastruttura di fiducia necessaria. La sviluppa, la gestisce e - cosa essenziale, ha sottolineato Jans - la legge federale è soggetta al controllo democratico.
Ci tengo, ha poi detto Jans, ad assicurare ancora una volta a tutti coloro che hanno votato: l’Id-e è volontaria. «Potete usufruirne se lo desiderate, ma non siete obbligati», ha detto. Chi vorrà continuare a recarsi personalmente a uno sportello pubblico potrà farlo. Il consigliere federale ha poi invitato tutti - e soprattutto coloro che hanno combattuto la proposta - a partecipare in modo costruttivo a sviluppare l'applicazione nella maniera più sicura possibile. «Anche se ci resta del lavoro, conto sul fatto che riusciremo a finanziare l'Id-e e l'infrastruttura di fiducia entro la fine del 2026, come pianificato», ha detto.

Da Miss Svizzera a Municipale
Jennifer Ann Gerber è stata eletta oggi nell'esecutivo di Oberwil-Lieli. Aveva vinto la corona nel 2001.
UNO SVIZZERO SU DUE ALLE URNE
L'imposta sulle abitazioni secondarie, legata all'abolizione del valore locativo, e l'introduzione dell'identità elettronica hanno mobilitato oggi il 49,5% degli aventi diritto. Si tratta di un tasso di partecipazione più alto rispetto agli ultimi quattro appuntamenti con le urne. A febbraio, l'iniziativa per la responsabilità ambientale, depositata dai Giovani Verdi, aveva suscitato molto meno interesse. Solo circa il 38% dell'elettorato aveva infatti votato.
Nel novembre del 2024 invece, la quota si era stabilita intorno al 45%. In quell'occasione il popolo era chiamato a esprimersi su oggetti quali l'ampliamento della rete autostradale, le modifiche al diritto di locazione e il finanziamento uniforme delle prestazioni sanitarie. Anche nel settembre e nel giugno dello scorso anno l'affluenza era stata simile. Nel marzo del 2024 la partecipazione era stata per contro più elevata (oltre il 58%). Allora gli svizzeri avevano detto la loro sulla tredicesima mensilità AVS e sull'iniziativa sulle pensioni.
Fino al 1950, questo tasso si aggirava in media intorno al 60%, per poi successivamente scendere sotto il 50% e, a volte, faticare a raggiungere il 40%. Dall'inizio del nuovo millennio, la partecipazione è aumentata di nuovo, e la media sul periodo 2011-2019, stando ai dati dell'Ufficio federale di statistica (UST), è del 45,6%. Il record in materia è detenuto dal voto sull'adesione allo Spazio economico europeo (SEE) nel 1992, quando il 78,8% degli svizzeri aveva compilato la scheda.
VALORE LOCATIVO
Con la decisione odierna di abolire il reddito locativo si chiude un capitolo durato decenni. Lo ha detto la consigliera federale Karin Keller-Sutter in conferenza stampa, precisando che la riforma non entrerà in vigore prima del 2028. Sarà il Consiglio federale a decidere la data, su proposta del Dipartimento federale delle finanze. Quest'ultimo dovrà prima consultarsi con la Conferenza dei direttori cantonali delle finanze, ha precisato la ministra delle finanze. Esprimendosi sulle ripercussioni finanziarie per l'erario, Keller-Sutter ha detto che non è possibile prevederle dato che dipenderanno fortemente dall'ammontare dei tassi d'interesse e da come i cantoni introdurranno l'imposta sulle residenze secondarie decisa oggi. Allo stadio attuale, il piano finanziario della Confederazione prevede minori entrate per 400 milioni di franchi a partire dal 2029, ha aggiunto. Alla domanda di un giornalista che chiedeva se la soppressione delle deduzioni per le ristrutturazioni possa ridurre gli interventi per migliorare l'efficacia energetica degli edifici, Keller-Sutter non si è detta particolarmente preoccupata: esistono i programmi di incentivazione, inoltre i cantoni potranno consentire deduzioni per interventi energetici fino al 2050, ha sostenuto.

Inquilini più tutelati a Berna
Il popolo ha accolto un'iniziativa contro gli aumenti ingiustificati degli affitti.
LEGGE SULL'ID-E
Il partito dei Verdi liberali (PVL) considera il sì all'Id-e come una «spinta alla digitalizzazione» per la Svizzera, ma vuole prendere sul serio il «grande scetticismo» degli oppositori. Il PVL si rallegra delle numerose semplificazioni nella vita quotidiana che la decisione a favore dell'Id-e aprirà ai privati e alle aziende, ha dichiarato in un comunicato Jürg Grossen, consigliere nazionale bernese e presidente del PVL svizzero. Le autorità devono ora introdurre rapidamente le offerte corrispondenti in modo che la popolazione e le aziende ne possano beneficiare. Il risultato mostra tuttavia anche un «grande scetticismo» della popolazione nei confronti dell'identità elettronica. Questo scetticismo deve essere preso sul serio. Secondo il comunicato, il PVL si preoccupa che i cittadini possano continuare a scegliere se utilizzare un servizio in modo digitale o fisico.
VALORE LOCATIVO
«Il popolo libera tutti i proprietari di abitazioni da una ingiusta tassa fantasma». Lo ha detto il PLR riferendosi all'abolizione del reddito locativo. La riforma, sostiene il partito in un comunicato, «allevia il carico di molte famiglie e anziani che vivono nelle proprie abitazioni». La novità permetterà anche di avvicinare al loro sogno tutti coloro che in futuro aspirano a diventare proprietari di una casa.
VALORE LOCATIVO
«Il Centro accoglie con favore questo sì a una riforma equilibrata della fiscalità immobiliare». Così il partito ha commentato l'abolizione odierna dell'imposta sul reddito locativo. «Con questa riforma viene abolita una tassa su un reddito fittizio, ingiusta e difficile da sopportare per molti proprietari, in particolare famiglie e pensionati», ha detto la consigliera nazionale e presidente del gruppo parlamentare del Centro Yvonne Bürgin (ZH), citata in una nota. La riforma - afferma ancora il comunicato - rappresenta il frutto di un compromesso equilibrato, con una soluzione per i cantoni turistici. Non da ultimo, la riforma abolisce un sistema di deduzioni che oggi favorisce fiscalmente l'indebitamento, sottolinea il partito.

Soletta, no alla legge sugli asili nido e al credito per la stazione
Il progetto a favore della conciliaiblità era sostenuto dalla sinistra e osteggiato da UDC, PLR e Partito Evangelico
VALORE LOCATIVO
Commentando l'abolizione del reddito locativo, l'UDC parla di «decisione storica», che rafforza la classe media, per decenni gravata da una «ingiusta imposta punitiva». Per il partito la riforma renderà più accessibile l'acquisto di una proprietà immobiliare. Per i democentristi era «quasi impensabile che nel nostro Paese esistesse una tassa su un reddito fittizio». L'UDC chiede inoltre ulteriori miglioramenti delle condizioni quadro per il settore. Per il partito ciò passa per il contenimento dell'immigrazione: ciò ridurrebbe la pressione sui prezzi del mercato immobiliare e renderebbe nuovamente più accessibile sia l'affitto sia l'acquisto di un'abitazione.
VALORE LOCATIVO ABOLITO
L'imposta sul valore locativo è abolita. La maggioranza di popolo e cantoni ha infatti approvato oggi - con il 57,7% dei voti e 16,5 cantoni - l'introduzione di una nuova imposta immobiliare cantonale sulle abitazioni secondarie, elemento indispensabile affinché la riforma possa entrare in vigore. Il risultato non è però stato unanime in tutta la Svizzera, tanto che si può parlare di Röstigraben: i cantoni romandi - con il sostegno di Basilea Città - hanno tutti respinto la riforma. Dall'altra parte della Sarine è invece giunto un "sì" convinto.
LEGGE SULL'ID-E PROMOSSA CON IL 50,4%
Dopo una lunga suspense, alla fine è uscito un sì risicatissimo a favore dell'introduzione di un mezzo di identificazione elettronico statale: il popolo svizzero ha accolto oggi la Legge sull'ID-E con il 50,4% di voti a favore. Il 7 marzo 2021, l'introduzione di una Identità elettronica era stata bocciata dal popolo con oltre il 64% dei voti contrari fondamentalmente perché sarebbe stata emessa da imprese private.
LEGGE SULL'ID PROMOSSA SUL FILO DI LANA
Il voto di Zurigo ha completamente ribaltato la votazione sull'Identità elettronica. In ritardo (seppur di poco) per tutta la giornata, il voto nel cantone più popoloso della Svizzera ha alla fine dato il via libera all'oggetto (approvato dal 50,4%) degli svizzeri.
BASILEA CITTÀ FAVOREVOLE A "INSIEME IN EUROPA"
I votanti di Basilea Città hanno accolto con il 64,5% di "sì" l'iniziativa "Zämme in Europa" ("Insieme in Europa") che mira a sancire nella Costituzione cantonale l'impegno di Basilea a favore di «relazioni buone e stabili» tra la Svizzera, l'UE e i paesi confinanti. Sia il Consiglio di Stato che il parlamento - ad eccezione dei deputati dell'UDC - hanno sostenuto il testo presentato dalla sezione renana del Movimento europeo svizzero in seguito al fallimento dell'accordo quadro con l’UE del 2021. L'iniziativa non prevede disposizioni concrete su come procedere. A differenza di Basilea Città, il governo di Basilea Campagna raccomanda di respingere un'iniziativa identica, senza controprogetto, su cui si voterà più avanti. Stando alla Cancelleria ha partecipato al voto odierno il 50,7% degli aventi diritto.
VALORE LOCATIVO
L'Associazione svizzera dei proprietari fondiari (HEV) e il comitato "Sì a imposte giuste" esprimono «grande soddisfazione per il chiaro sì» alla riforma dell'imposizione immobiliare. Il risultato rappresenta un segnale forte a favore di maggiore equità fiscale, responsabilità individuale e promozione della proprietà abitativa occupata dai proprietari stessi, affermano in un comunicato. «Si tratta di un grande successo per tutti coloro che vivono nella propria casa e per chi sogna di realizzare questo obiettivo», afferma il consigliere nazionale (UDC/ZH) e presidente dell'HEV Gregor Rutz. «L'abolizione allevia soprattutto gli anziani che vivono nella loro abitazione, per la quale hanno lavorato e risparmiato per decenni», ha aggiunto la vicepresidente e consigliera agli Stati Brigitte Häberli-Koller (Centro/TG).
GINEVRA
Anche il Canton Ginevra - come gli altri cantoni romandi - dice chiaramente "no" (66,13%) all'abolizione del valore locativo. Viene invece promossa, anche abbastanza nettamente, ("sì" al 55,19%) la Legge sull'ID-E.
VALORE LOCATIVO - LEGGE ID-E
Quando mancano solo due cantoni (i popolosi Zurigo e Ginevra) all'appello, l'abolizione del valore locativo appare ormai una realtà. Anche in questa votazione, la mappa dei cantoni mostra l'ormai tipico "Röstigraben" con la Romandia contraria all'abolizione e il resto del Paese (Ticino compreso) favorevole. È invece ancora piuttosto "ingarbugliata" la situazione della Legge sull'ID-E anche se alla fine la proposta dovrebbe venir bocciata dalla maggioranza della popolazione.
BERNA
Una buona maggioranza di votanti nel Canton Berna ha approvato l'abolizione del valore locativo (55,26%), mentre la Legge sull'ID-E è stata bocciata, seppur di stretta misura (51,5% i no).
TURGOVIA
Il Canton Turgovia ha approvato nettamente l'abolizione del valore locativo (72,41% i "sì"), mentre ha respinto la legge sull'ID-E (56,71%).
VAUD
Il canton Vaud dice un netto "no" all'abolizione del valore locativo (63,75%), mentre approva la Legge sull'ID-E (57,19%).
LEGGE ID-E
Permettere alle persone di restare fuori dal radar digitale sembra aver pesato sul voto della legge sull'identità elettronica. La forza del no, a prescindere dal risultato di oggi, dà ai promotori del referendum l'energia di continuare a combattere sul tema, ha dichiarato a RTS Jonas Sulzer, membro del comitato referendario.
I movimenti contrari alla legge sull'Id-e si sono riuniti oggi all'Hotel Bellevue di Berna. Secondo Jonas Sulzer, copresidente di Integrità digitale svizzera e membro del comitato referendario, «il fatto che l'Id-e sarebbe facoltativo secondo la legge» non ha permesso di rassicurare sul fatto che molte persone, fuori dal mondo digitale, non sarebbero state lasciate in disparte. Per lui, «il digitale è politico».
«Tutti questi precedenti fallimenti digitali hanno probabilmente nuociuto» a questo testo, ha dichiarato da parte sua il consigliere nazionale Thomas Bläsi (UDC/GE), che combatteva la legge sull’ID-E. E di citare ancora «un utilizzo accresciuto dell’iPhone, della dipendenza da questo strumento». A suo avviso, la versione ginevrina dell'identità digitale è più adatta a ottenere delle maggioranze.
Secondo la consigliera nazionale Jessica Jaccoud (PS/VD), «il clima internazionale nel quale viviamo crea sfiducia nei confronti del mondo digitale». Per lei si tratta di un voto di orientamento.
VALORE LOCATIVO
L'Associazione Svizzera Inquilini (ASI) «deplora» il sì del popolo e dei Cantoni all'abolizione del valore locativo. «I proprietari - fa notare l'associazione che difende gli inquilini - beneficiano ora di un notevole privilegio fiscale, mentre la Confederazione e i Cantoni perdono miliardi di franchi di entrate fiscali. Questo risultato è il frutto di una massiccia campagna da parte degli ambienti immobiliari, con oltre 7 milioni di franchi investiti, che accentua ulteriormente il vantaggio fiscale di cui godono i proprietari». Per Adriano Venuti, vicepresidente di ASI Svizzera, «è giunta l'ora di inviare un segnale chiaro agli inquilini. Se la politica fiscale favorisce unilateralmente i proprietari, dobbiamo agire con maggiore determinazione contro i redditi abusivi nel settore immobiliare».
L'associazione chiede quindi che la lotta contro i redditi eccessivi diventi una priorità politica. La riforma adottata rompe infatti con il principio della parità di trattamento tra inquilini e proprietari. «I proprietari beneficeranno di ulteriori agevolazioni fiscali, mentre gli inquilini, che già vedono esplodere le loro spese, dovranno subire i programmi di risparmio previsti dalla Confederazione e dai Cantoni.
VALORE LOCATIVO
L'imposizione del valore locativo di case e appartamenti occupati dai loro proprietari risale alle crisi dei primi decenni del ventesimo secolo. Fino ad oggi, tutti i tentativi di attenuare o abolire questa imposta poco amata sono stati respinto in votazione.Il valore locativo fu introdotto nel 1915 durante la Prima Guerra mondiale, come imposta di guerra una tantum. Fu nuovamente riproposto nel 1934, tramite un decreto del Consiglio federale relativo alla tassa federale di crisi. Nel decreto del 9 dicembre 1940, che istituiva un'imposta per la difesa nazionale, così come nei successivi decreti, l'uso da parte del proprietario del proprio immobile era espressamente considerato un reddito.Secondo i sostenitori dell'abolizione, l'imposta fu applicata fin dalla Prima Guerra Mondiale per compensare le perdite di entrate della Confederazione dovute al conflitto. Nel 1958, l'imposta sul valore locativo fu inserita in modo permanente nella normativa ordinaria.L'imposta su un reddito in natura, come viene definita dalla legge, è oggetto di dibattito da molti anni. Negli ultimi trent'anni sono stati compiuti più tentativi di sopprimerla.
Tre fallimenti
Nel 1999, l'iniziativa popolare "Abitazione in proprietà per tutti", lanciata dall'Associazione svizzera dei proprietari fondiari, fu respinta dal 59% dei votanti. La proposta prevedeva una tassazione moderata del valore locativo, da aggiornare solo al momento del cambio di proprietà dell'immobile.Successivamente, un pacchetto fiscale mirava a definire il quadro per l'abolizione del valore locativo, ma fallì nel 2004 a causa del netto rifiuto degli elettori. I contrari criticavano che, sebbene il valore locativo sarebbe stato abolito, sarebbero rimaste possibili le deduzioni fiscali per interessi passivi e spese di manutenzione.Nel 2009, l'iniziativa popolare "Sicurezza dell'alloggio per i pensionati", promossa anch'essa dall'Associazione dei proprietari fondiari, propose di eliminare il valore locativo per i pensionati, ma senza più poter dedurre gli interessi passivi. Con circa il 53% di voti contrari e 13,5 cantoni contrari, l'iniziativa fu respinta nel 2012.In Parlamento, l'abolizione del valore locativo è rimasta all'ordine del giorno, ma finora nessun intervento aveva avuto successo. Il progetto adottato oggi in votazione ha necessitato sette anni di discussioni.
TICINO
Dalle urne ticinesi (qui il live su quanto successo nel nostro cantone) sono usciti due sì per quel che concerne le votazioni federali. L'abolizione del valore locativo è stata promossa dal 56,48% della popolazione, mentre la Legge sull'ID-E è stata sostenuta dal 51,48%.
BASILEA CITTÀ
A Basilea Città l'abolizione del valore locativo è stata respinta dal 52,92% dei votanti. Approvata invece dal 56,79% la legge sull'ID-E.
FRIBURGO
A Friburgo i risultati sono stati molto tirati. La Legge sull'ID-E è stata promosso dal 50,37% dei votanti, mentre l'abolizione del valore locativo è stata bocciata dal 50,79%.
LEGGE SU ID-E
«Per i sostenitori della legge sull'identità elettronica diventa difficile», secondo il politologo Lukas Golder: «Al momento, partirei dal presupposto che difficilmente possa ancora bastare per ottenere un sì», ha detto nel primo pomeriggio di oggi il ricercatore dell'istituto gfs.bern in un'intervista alla televisione SRF La terza proiezione di gfs.bern indica ancora un sì e un no, anche se il margine di errore statistico si è ridotto a +/- 1 punto percentuale.
Secondo il politologo, è probabile che praticamente tutti i cantoni non urbani respingano la proposta, mentre i cantoni urbani sono pochissimi a favore: «Alla fine, dipenderà dai risultati nelle grandi città».
VALORE LOCATIVO - Il PS deplora
Il PS deplora il "sì" al cambiamento del sistema di imposizione immobiliare. «Si tratta di una sconfitta significativa per il potere d'acquisto degli inquilini e della classe media, che dovranno sopportare perdite fiscali pari a circa 2 miliardi di franchi tramite aumenti di imposte», afferma il partito in una nota. «Con un budget di campagna di circa sette milioni di franchi, il campo avversario è riuscito a nascondere le reali conseguenze del cambiamento e a occultare chi ne pagherà infine il prezzo: la classe media e la popolazione in generale», afferma il co-presidente del PS Cédric Wermuth.
Per i socialisti il risultato odierno rende ancor più urgenti misure politiche capaci di alleviare la pressione sugli inquilini e sulla classe media, rafforzandone il potere d'acquisto. Il PS chiede pertanto ai rappresentanti dei proprietari di sostenere le rivendicazioni degli inquilini in Parlamento. Per il partito occorrerà anche trovare una soluzione per contrastare l'aumento dei premi malattia.

Il canton Svitto dice sì all'aumento dello stipendio degli insegnanti neoassunti
La proposta arrivava dal Consiglio di Stato per far fronte alla penuria di docenti ed è stata “vidimata” dal 53,25% della popolazione. Si passerà da 78'500 a 87'100 franchi.
Abolizione del valore locativo: «delusa» l'USS
L'Unione sindacale svizzera (USS) esprime delusione per l'abolizione del valore locativo, sottolineando come essa comporti ingenti perdite fiscali, favorisca l'aumento dei prezzi immobiliari e incentivi il lavoro nero. I proprietari di case ne traggono un significativo vantaggio, mentre gli inquilini continuano a confrontarsi con affitti elevati e scarsità di alloggi accessibili.
La carenza di abitazioni nelle città e negli agglomerati resta il problema più urgente della politica abitativa svizzera, richiedendo interventi concreti e immediati, sostiene il sindacato in una nota. A livello federale e locale, il sostegno pubblico agli alloggi a prezzi accessibili è stato ridotto drasticamente negli ultimi anni, contribuendo alla crisi attuale.
L'USS sollecita quindi Confederazione, Cantoni e Comuni a un rinnovato impegno, con nuovi fondi e programmi di sostegno adeguati all'attuale contesto di tassi d'interesse bassi, per garantire abitazioni accessibili e combattere la crescente pressione sugli inquilini. (fonte ats)
BASILEA CAMPAGNA
Un sì all'abolizione del valore locativo (60,51%) e un no all'ID-E (50,77%), sono questi i risultati del canton Basilea Campagna.
Valore locativo: la maggioranza dei cantoni ha detto sì all'abolizione
La maggioranza dei cantoni ha detto "sì" all'articolo costituzionale sull'introduzione della nuova imposta immobiliare cantonale sulle abitazioni secondarie, che implica l'abolizione dell'imposta sul valore locativo. Finora l'hanno adottata 12,5 cantoni, tre l'hanno respinta.
In base alle proiezione dell'istituto demoscopico gfs.bern, la riforma dovrebbe facilmente ottenere anche la maggioranza del popolo. (fonte ats)
GIURA
Dalle urne giurassiane escono due no: quello sonoro per l'abolizione del valore locativo (61,23%) e quello comunque netto alla legge sull'ID-E (56,46%).

Niente centro richiedenti l'asilo a Triengen
Lo hanno deciso, in votazione cantonale, i cittadini lucernesi. Larga la maggioranza (61,5%).
SOLETTA
Sì netto all'abolizione del valore locativo (62,25%) dal caton Soletta, mentre è respinta con il 52,28% dei no la legge sull'ID-E.
ID-E: per ora prevale il “no” per i cantoni
Con 16 dei 26 cantoni scrutinati per ora i favorevoli all'ID-E sono solo 2 e 14 invece sono i no.
Legge sull'ID-E: «Risultato ancora apertissimo»
Il risultato della votazione sull'introduzione della identità elettronica resta ancora del tutto aperto: la seconda proiezione dell'istituto gfs.bern indica ancora un 50% di sì e un 50% di no.
Il margine di errore statistico è ancora di +/- 3 punti percentuali. Secondo il politologo Lukas Golder del gfs.bern, il fattore decisivo per l'esito della votazione è in ultima analisi il livello di mobilitazione degli elettori nelle città, come ha dichiarato oggi in un'intervista alla televisione SRF.
«I circoli conservatori sono riusciti a mobilitare bene i loro sostenitori, in particolare le persone critiche nei confronti delle istituzioni», conferma l'istituto di ricerca. (fonte ats)
SAN GALLO
Da San Gallo, cristallino sì per l'abolizione del valore locativo (71,75%) e no all'ID-E (52,90%).
ID-E: guadagna terreno la diffidenza per il digitale
«C'è una rottura tra il mondo politico di Berna e una popolazione che vive sui social media, con nuovi strumenti che non sono ancora presi in considerazione dalla nostra democrazia», afferma Alexis Roussel, membro del comitato referendario. Il no alla legge sull'Id-e sembra imporsi a sorpresa oggi.
Mentre i sondaggi prevedevano che la legge sull'identità elettronica avrebbe superato facilmente le urne, l'istituto gfs.bern non ha fornito alcuna indicazione di tendenza a mezzogiorno e il destino della legge rimaneva incerto nel primo pomeriggio.
Si tratta di una delusione per tutta la maggior parte dei partiti che sostenevano l'oggetto in votazione, ad eccezione dell'UDC. Il consigliere agli Stati Pascal Broulis (PLR/VD) ha dichiarato alla RTS che «le persone si stanno rendendo conto che nessun sistema offre una garanzia assoluta contro l'hacking», aggiungendo che «persino il Pentagono è stato hackerato».
Come per il valore locativo si nota un Röstigraben: i cantoni svizzerotedeschi sembrano essere maggiormente contrari rispetto ai cantoni romandi, che «hanno più fiducia in una soluzione statale». (fonte ats)
APPENZELLO ESTERNO
Sì da parte degli elettori di Appenzello Esterno per l'abolizione del canone locativo (73,43%) e no alla legge sull'ID-E (54,05%).
SCIAFFUSA
Il popolo sciaffusano ha detto sì all'abolizione del valore locativo (58,68%) e no all'ID-E (56,14%).
OBVALDO
Da Obvaldo, sì all'abolizione del valore locativo 68,22% e no all'ID-E (57,42%).
NEUCHÂTEL
Due no dalle urne nel canton Neuchâtel: 61,57% di contrari all'abolizione del valore locativo, 52,48% per quanto riguarda l'ID-E.
ARGOVIA
Argovia approva l'abolizione del valore locativo (69,04%) mentre respinge l'ID-E sul filo di lana con il 50,92% dei contrari.
SVITTO
La popolazione del canton Svitto ha accettato l'abolizione del canone locativo (68,56%) mentre ha respinto l'ID-E (59,16%).
Valore locativo, il sì pare quasi certo
Chi vive in un appartamento o in una casa di proprietà in Svizzera non dovrà più pagare le tasse sul valore locativo. Secondo una proiezione di gfs.bern per conto della SRG SRG SSR, il 58% degli elettori ha approvato la proposta sul valore locativo.
Il margine di errore è di più o meno 3 punti percentuali. Cinque cantoni finora conteggiati hanno approvato la proposta, mentre uno l'ha respinta. Le regioni turistiche sono divise: mentre i Grigioni hanno accettato la proposta, la maggior parte del Vallese l'ha respinta. Tuttavia, numerosi cantoni dell'Alto Vallese, regione di lingua tedesca, hanno approvato la proposta. (fonte ats)
ZUGO
Da Zugo arrivano due sì: per l'abolizione del valore locativo (65.04%) e per l'ID-E (52,8%).
LUCERNA
Lucerna approva l'abolizione del canone locativo con una maggioranza netta del 67,54%, sì anche all'ID-E con il 52,96%.
URI
La popolazione del canton Uri si è pronunciata a favore dell'abolizione del valore locativo (65,54%) mentre ha respinto l'ID-E (59,35%).
Valore locativo, sì prospetta un sì (e un Röstigraben)
La nuova imposta immobiliare cantonale sulle abitazioni secondarie - che implica l'abolizione dell'imposta sul valore locativo - verrebbe accettata dal 57% delle persone che hanno votato oggi. Lo indicano le nuove proiezioni di gfs.bern.
Su questa votazione emerge un Röstigraben. Secondo i primi risultati ancora parziali, tutti i cantoni romandi hanno respinto il progetto. I ginevrini con il 65,9%, i vodesi con il 61,7% e i vallesani con il 59,1%.
Dall'altra parte della Sarine, quasi tutti i cantoni hanno invece accettato la riforma. A San Gallo il "sì" raggiunge il 74,7%, a Zurigo il 65,3%, in Argovia il 69,3%, a Lucerna il 66,9% e nei Grigioni il 68,9%. (fonte ats)
GLARONA
Il canton Glarona ha detto sì all'abolizione del valore locativo con il 70,12% delle preferenze, l'identità digitale, invece, è stata respinta con il 58,6% dei contrari. L'affluenza si è attestata attorno al 41,35%.
VALLESE
Il popolo vallesano ha respinto l'abolizione del valore locativo con un 60,28% di contrari, no anche per l'ID-E con il 55,75% di voti a sfavore.
Valore locativo: i contenuti della riforma
Popolo e cantoni si sono espressi oggi sulla modifica dell'imposizione immobiliare. Ecco i principali contenuti della riforma, che prevede in particolare l'abolizione dell'imposta sul valore locativo.
Quest'ultimo, introdotto nel 1915, rappresenta un reddito fittizio, calcolato sulla base dell'importo che si potrebbe ricavare dalla locazione dell'immobile, da cui il proprietario può dedurre gli interessi passivi e i costi di manutenzione. Tale reddito si aggiunge a quello proveniente dall'attività lucrativa.
La riforma al voto oggi, oltre all'abolizione del reddito locativo, prevede anche lo stralcio di quasi tutte le deduzioni concesse finora, non solo per gli interessi passivi, ma anche per i costi di manutenzione e, per quanto attiene all'imposta federale diretta, anche delle spese per il miglioramento energetico dell'abitazione.
È tuttavia prevista un'eccezione per le persone che acquistano per la prima volta un immobile in Svizzera da utilizzare come abitazione primaria. Esse beneficeranno di una deduzione di prima acquisizione, di durata e ammontare limitati, per gli interessi su debiti.
Per quanto attiene ai Cantoni periferici, specie quelli a vocazione turistica ostili all'abolizione del valore locativo per le residenze secondarie, è prevista la possibilità, ma non l'obbligo, di introdurre un'imposta immobiliare per compensare parte delle perdite fiscali.
Ed è proprio su questo punto che si è votato oggi. L'abolizione del valore locativo dipende infatti dall'accettazione della modifica costituzionale che introduce l'imposta immobiliare cantonale facoltativa sulle abitazioni secondarie. Senza questa imposta, insomma, tutto rimarrebbe così com'è ora.
Per quanto attiene alle ripercussioni fiscali sui singoli proprietari e sulle casse pubbliche, molto dipenderà dal livello dei tassi ipotecari. Con un tasso medio dell'1,5% come oggi, il carico fiscale sarà inferiore, mentre aumenterà con l'innalzamento degli interessi.
Le minori entrate per l'erario sono stimate in 1,8 miliardi di franchi, di cui 400 milioni in meno per la Confederazione e 1,4 miliardi per Cantoni e Comuni. Con un tasso ipotecario del 3% la situazione sarebbe però rovesciata. (fonte ats)

GRIGIONI
In base ai dati del voto per corrispondenza, pari al 97% dei voti espressi, i Grigioni hanno approvato l'imposta immobiliare cantonale sulle abitazioni secondarie, che implica l'abolizione dell'imposta sul valore locativo, con il 68.6% dei voti. No invece alla Legge sull'Id-e con il 53.19% dei voti.
LEGGE SU ID-E
C'è suspense sulla votazione federale relativa alla Legge sull'Id-e. Secondo l'istituto gfs.bern, non si delinea ancora alcuna tendenza. Tale incertezza rappresenta già una sorpresa, dal momento che i sondaggi finora avevano previsto un sì con un certo margine. Secondo le proiezioni della cancelleria cantonale, Zurigo direbbe sì al 53%, mentre nei cantoni svizzero tedeschi di San Gallo, Grigioni, Argovia e Basilea Campagna la tendenza sarebbe al no.
La nuova legge - contro la quale è stato lanciato un referendum - crea la base per una identità elettronica statale che permetterà ad esempio di richiedere su Internet un estratto del casellario giudiziale, una patente di guida o dimostrare la propria età ad esempio in caso di acquisti di alcolici. Il 7 marzo 2021, l'introduzione di una Identità elettronica era stata bocciata dal popolo con oltre il 64% dei voti contrari fondamentalmente perché sarebbe stata emessa da imprese private.
VALORE LOCATIVO
Secondo le prime proiezioni dell'istituto demoscopico gfs.bern si va verso l'abolizione dell'imposta sul valore locativo. Su questo oggetto potrebbe esserci un Röstigraben: in base al voto per corrispondenza Ginevra dice ad esempio "no" al 65,9%, le proiezioni per Zurigo fornite dalla cancelleria cantonale dicono invece "sì" al 65%. In base a risultati parziali, approvano la riforma anche Lucerna, San Gallo e Grigioni (quest'ultimo con il 68.6% dei voti).


Cala il sostegno per l'abolizione del valore locativo (ma il "sì" è ancora avanti)
Secondo il secondo sondaggio Tamedia se si votasse oggi dalle urne uscirebbero due "sì" il prossimo 28 settembre. Promossa anche la Legge sull'identità elettronica.