La Svizzera gongola e si tiene stretto Murat Yakin, l’Italia s’interroga


Da parte sua la Nati di Yakin, il cui contratto viene automaticamente rinnovato fino al 2024, si gode l’impresa.
Gli Azzurri, campioni d'Europa in carica, dovranno passare dagli spareggi. Sacchi: «Torniamo a fare calcio. Non è il momento di giocare allo scaricabarile».
Da parte sua la Nati di Yakin, il cui contratto viene automaticamente rinnovato fino al 2024, si gode l’impresa.
Gli Azzurri, campioni d'Europa in carica, dovranno passare dagli spareggi. Sacchi: «Torniamo a fare calcio. Non è il momento di giocare allo scaricabarile».
BELFAST - Se la Svizzera ha avuto un risveglio dolcissimo dopo la fantastica notte di Lucerna, in cui ha travolto la Bulgaria e conquistato l'accesso diretto ai Mondiali in Qatar - con tanto di rinnovo automatico fino al 2024 del contratto che lega Yakin alla Nati -, l'Italia si interroga e ritrova l'incubo playoff proprio come nel 2017, quando fu clamorosamente condannata a saltare la kermesse iridata.
Arrigo Sacchi, ex ct, ha analizzato il momento degli Azzurri e commentato l’opaco 0-0 di Belfast sulle colonne della “Gazzetta dello Sport”. «Sembriamo cotti e un po’ presuntuosi - ha tuonato Sacchi, sottolineando come Wembley, dove l’Italia in luglio si laureò campione d’Europa, sembra già un ricordo piuttosto lontano - Ora torniamo con i piedi per terra, anche se tutto questo sminuisce il risultato ottenuto all’Euro. Adesso non è il momento di giocare allo scaricabarile. Noi siamo il massimo quando la paura ci bussa alla porta. Sfruttiamo i prossimi mesi per tornare in forma».
Poi una battuta sui singoli e sugli infortuni che hanno condizionato le scelte di Mancini. «Insigne è una pistola scarica e Mancini non ha punte di garanzia. Gli infortuni di certo hanno complicato la situazione, ma torniamo a fare calcio…».










