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FRANCIA

La squadra del Lecornu bis

«Lo scopo è la manovra finanziaria». Ma domani potrebbero già arrivare mozioni di sfiducia
AFP
Fonte ATS
La squadra del Lecornu bis
«Lo scopo è la manovra finanziaria». Ma domani potrebbero già arrivare mozioni di sfiducia

PARIGI - Non cambiano i ministri dell'Economia, Roland Lescure, e degli Esteri, Jean-Noël Barrot, nel nuovo governo di Sébastien Lecornu, secondo quanto annunciato stasera dopo un colloquio di poco meno di tre ore del premier con Macron.

Il prefetto di Parigi, Laurent Nuñez, è nominato ministro degli Interni al posto di Bruno Retailleau, capo dei Républicains che hanno deciso di non entrare a far parte del Lecornu bis.

I nomi - L'ex ministra del Lavoro Catherine Vautrin passa alla Difesa, conferma per Gérald Darmanin alla Giustizia e per Rachida Dati alla Cultura, novità al Lavoro che sarà guidato dall'ex presidente delle Ferrovie-Jean-Pierre Farandou.

Primo risultato, esplosivo, del nuovo governo, la spaccatura e la crisi ormai definitiva dei Républicains. Il partito della destra che fu neogollista, guidato da Bruno Retailleau, aveva annunciato da giorni che i suoi esponenti non sarebbero entrati a far parte del Lecornu bis, spiegando che i "paletti" socialisti, soprattutto la sospensione richiesta da quel partito della riforma delle pensioni, avrebbe impedito qualsiasi risanamento delle finanze pubbliche. Stasera, però, ben 6 ministri del partito della destra francese figuravano nella lista del governo Lecornu 2. Pochi minuti dopo l'annuncio ufficiale della lista, è arrivata la scomunica di Retailleau, che aveva annunciato per primo di non voler essere confermato nel ruolo di ministro dell'Interno.

Fra i "reprobi" c'è Rachida Dati, che è stata confermata ministra della Cultura. A sostituire Retailleau agli Interni, è stato chiamato non un politico ma un esperto in materia, il prefetto di Parigi Laurent Nuñez. Mentre sono rimasti al loro posto il ministro dell'Economia, Roland Lescure, e la ministra dei Conti pubblici, Amélie de Montchalin. È sulle loro scrivanie che riposa il documento con la manovra finanziaria 2026, l'oggetto di tutte le polemiche, che verrà presentata martedì, soltanto con qualche ora di ritardo rispetto alla scadenza annunciata di domani. Come Lescure, sono stati confermati i responsabili di altri due ministeri chiave, quello degli Esteri, che vede ancora al comando Jean-Noël Barrot, e quello della Giustizia, con Gérald Darmanin al vertice. Alla Difesa va la ministra del Lavoro uscente, Catherine Vautrin, mentre il suo posto viene preso da uno dei rappresentanti della società civile annunciati da palazzo Matignon, l'ex presidente delle Ferrovie, Jean-Pierre Farandou. Escono Elisabeth Borne dall'Educazione Nazionale, affidata a Edouard Geffray, ex direttore generale dell'Insegnamento scolastico, e Manuel Valls, che lascia il ministero dell'Oltremare a Naima Moutchou, del partito Horizons dell'ex premier Edouard Philippe, ormai in rotta con Macron.

Sébastien Lecornu ha scritto questa sera su X un post per affermare che «è stato nominato questa sera un governo di scopo, per dare una manovra finanziaria alla Francia entro fine anno». Il primo ministro, dopo il varo del suo secondo esecutivo, ha scritto: «Ringrazio le donne e gli uomini che si impegnano in questo governo in tutta libertà al di là degli interessi personali e di parte. Conta soltanto una cosa: l'interesse del Paese».

Possibili immediate mozioni di sfiducia - Potrebbero ben presto arrivare mozioni di sfiducia. Infatti, la prima reazione ai nomi è stata quella caustica di Mathilde Panot de La France Insoumise: «Non disfate troppo presto i cartoni, la sfiducia sta arrivando».. Subito dopo, quella attesa ma ermetica di Olivier Faure, segretario PS: «No comment...». I socialisti, gli ecologisti e i centristi dissidenti, decideranno sulla fiducia soltanto dopo la dichiarazione di politica generale di Lecornu, che ha dato appuntamento in Assemblée Nationale per martedì prossimo.

In serata anche la leader del Rassemblement National, Marine Le Pen, ha annunciato la presentazione, già nella giornata di domani, di una mozione di sfiducia contro il governo Lecornu 2, annunciato questa sera dall'Eliseo. «Come ripetiamo da diversi giorni - ha scritto su X la Le Pen - il governo sarà sfiduciato dal Rn e dai nostri alleati dell'Udr. Presenteremo già domani una mozione di sfiducia. Il presidente della Repubblica deve annunciare al più presto lo scioglimento dell'Assemblée Nationale».

Analoga presa di posizione dall'estrema sinistra, dove il numero 2 de La France Insoumise, Manuel Bompard, ha postato su X: «Gli Insoumis hanno una sola parola: depositiamo immediatamente una mozione di sfiducia per farla finita con il macronismo».

Il programma - Prima, in mattinata, ci sarà il primo Consiglio dei ministri, presieduto da Emmanuel Macron di ritorno dall'Egitto, dove sarà domani a sostenere il processo di pace che ha portato all'accordo fra Israele e Hamas. La giornata di domani sarà dedicata al passaggio di consegne fra il brevissimo governo Lecornu 1 e il nuovo esecutivo. I ministri sono stati invitati a compiere questa cerimonia nella massima «sobrietà e senza invitati».

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