Si cercano ancora persone sotto le macerie. I morti sono oltre 900

Ehsanullah Ehsan, responsabile dell'Autorità per la gestione dei disastri nella provincia di Kunar: «Le operazioni sono continuate per tutta la notte». Almeno 2500 i feriti
JALALABAD - Corsa contro il tempo dei soccorritori che oggi hanno continuato a lavorare per trovare possibili sopravvissuti tra le macerie delle case rase al suolo dal terremoto che ha colpito l'Afghanistan orientale, uccidendo oltre 900 persone.
Ehsanullah Ehsan, responsabile dell'Autorità per la gestione dei disastri nella provincia di Kunar, la più colpita, ha dichiarato all'AFP che «le operazioni sono continuate per tutta la notte».
«Grazie alla mobilitazione dei nostri dipendenti e dei residenti dei distretti circostanti la ricerca non si è fermata», ha spiegato, mentre i soccorritori stanno ancora lottando per raggiungere alcuni villaggi rimasti isolati a causa delle frane causate dal terremoto che hanno seppellito le strade che li collegavano al resto del paese.
«La priorità è aiutare i feriti, poi distribuiremo tende e pasti caldi alle persone rimaste senza casa», ha aggiunto Ehsan.
L'Afghanistan, le cui autorità talebane sono riconosciute solo da Mosca, è uno dei paesi più poveri del mondo. Tutte le agenzie dell'ONU hanno lanciato appelli per le donazioni e sono stati stanziati inizialmente 5 milioni di dollari (4 milioni di franchi) dal Fondo di risposta alle emergenze globali delle Nazioni Unite. Londra, da parte sua, ha annunciato lo stanziamento di 1 milione di sterline (1,08 milioni di franchi) per aiutare le famiglie colpite.
Per quasi 36 ore, decine di residenti dei villaggi di Wadir e Mazar Dara, sulle colline di Kunar, hanno ripulito ciò che restava delle case crollate con pale o a mano per trovare i dispersi. Per tutta la giornata di ieri gli elicotteri militari si sono alternati nel portare aiuti ed evacuare decine di morti e feriti. Oggi all'alba i loro viaggi sono ripresi.