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Trump chiede il via libera agli arresti di migranti

Corte Suprema chiamata a decidere sul divieto ai fermi indiscriminati degli immigrati in California.
Afp
Fonte ats ans
Trump chiede il via libera agli arresti di migranti
Corte Suprema chiamata a decidere sul divieto ai fermi indiscriminati degli immigrati in California.

WASHINGTON - L'amministrazione di Donald Trump ha chiesto alla Corte Suprema di sbloccare un divieto di un tribunale in California che impedisce alle autorità per l'immigrazione di arrestare migranti in modo indiscriminato a Los Angeles. Lo riporta il New York Times.

La giudice Maame E. Frimpong ha imposto agli agenti di non basarsi su razza o etnia; sulla conoscenza dello spagnolo o dell'inglese; sullo svolgimento di un particolare tipo di lavoro, come il bracciante o il lavoratore agricolo. Un'ordinanza ha imposto significative restrizioni sulla stretta di Trump sull'immigrazione in California dopo gli arresti di massa che hanno portato alle manifestazioni di Los Angeles.

Nella richiesta d'urgenza presentata dall'amministrazione alla Corte Suprema, il procuratore generale John Sauer ha scritto che la sentenza della giudice "ha illegalmente ostacolato l'applicazione delle leggi sull'immigrazione nel distretto giudiziario più popoloso della nazione". "Inutile dire", ha scritto Sauer, "che nessuno pensa che parlare spagnolo o lavorare nell'edilizia crei di per sé un sospetto. Né nessuno suggerisce che questi siano gli unici fattori che gli agenti federali prendono in considerazione. Ma in molte situazioni, tali fattori possono aumentare la probabilità che qualcuno sia presente illegalmente negli Stati Uniti".

Il 2 luglio, gruppi per i diritti civili guidati dall'American Civil Liberties Union of Southern California e da Public Counsel hanno intentato una causa accusando l'amministrazione Trump di aver condotto retate incostituzionali a partire da inizio giugno, in cui sono state arrestate migliaia di persone. La causa accusa l'amministrazione di aver condotto "operazioni di immigrazione indiscriminate" che hanno coinvolto migliaia di lavoratori. "Individui dalla pelle scura vengono avvicinati o fermati da agenti federali non identificati e costretti a rispondere a domande su chi sono e da dove provengono", si legge nella causa.

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