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Muore dopo aver mangiato un panino a un food truck

Un uomo si è sentito male dopo il pasto. Nonostante i soccorsi è morto prima di arrivare in ospedale. Ricoverate altre nove persone
Depositphotos (neillangan)
Fonte ATS
Muore dopo aver mangiato un panino a un food truck
Un uomo si è sentito male dopo il pasto. Nonostante i soccorsi è morto prima di arrivare in ospedale. Ricoverate altre nove persone

POTENZA - Un morto, 9 ricoverati, alcuni in gravi condizioni. È il drammatico bilancio delle persone che hanno accusato malori dopo avere mangiato un panino con salsiccia e cime di rapa a Diamante (Cosenza) acquistato in un food truck. La vittima è una uomo di 52 anni, originario di Napoli, che si è sentito male nei pressi di Lagonegro (Potenza) dove si trovava mentre stava facendo rientro nel capoluogo campano. I familiari hanno immediatamente chiamato i soccorsi ma l'uomo è morto poco prima di arrivare nell'ospedale San Giovanni della città lucana. Il cadavere dell'uomo si trova nell'obitorio dello stesso ospedale, in attesa che venga disposta l'autopsia.

Chi ha mangiato il panino ha poi avvertito i sintomi tipici dell'avvelenamento da botulino: annebbiamento della vista e vomito. Da mercoledì sera, nove persone sono dovute ricorrere alle cure dei medici dell'ospedale di Cosenza. E adesso si pensa ad un vero e proprio focolaio. Tra i ricoverati nel reparto di terapia intensiva due 17enni - i primi a recarsi in ospedale mercoledì sera - e oggi altre persone, tra cui due donne 40enni.

A due dei ricoverati è stato iniettato siero immune antitossina botulinica inviato da Taranto. Altre 7 dosi sono in arrivo da Roma con l'eliambulanza «grazie - ha detto all'ANSA il primario di terapia intensiva Andrea Bruni - alla disponibilità e alla celerità del professor Carlo Locatelli, Direttore del Centro Antiveleni IRCCS Maugeri Pavia». Una delle fiale sarà utilizzata per un paziente già ricoverato, le altre sei saranno lasciate di scorta per eventuali altri casi.

Il sindaco di Diamante, nota località turistica sul Tirreno Cosentino, invita a evitare «allarmismi allo stato del tutto ingiustificati» visto che «non vi è alcuna evidenza certa circa la riconducibilità all'attività della presunta intossicazione».

L'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza ha avviato le verifiche effettuando campioni sui diversi alimenti presenti nel food truck e, riferisce il sindaco Achille Ordine, «in via cautelare e prudenziale, ha sottoposto l'attività a blocco sanitario».

Gli intossicati cosentini, dunque, vanno ad aggiungersi agli 8 registrati alla fine di luglio a Cagliari. Tra loro un bambino di 11 anni, il più grave, che nei giorni scorsi è stato trasferito d'urgenza al Policlinico Gemelli di Roma. Le sue condizioni al momento sono stabili, ma senza nessun miglioramento significativo ed è ancora in terapia intensiva pediatrica. Nei prossimi giorni sarà operato, dopo un lungo periodo di intubazione, per garantirgli una respirazione più stabile e ridurre i rischi associati alla ventilazione meccanica. Gli altri sette intossicati sono ancora ricoverati negli ospedali cagliaritani Brotzu e Policlinico.

La Procura di Cagliari, intanto, ha aperto un'inchiesta e iscritto nel registro degli indagati il nome dell'organizzatore della Fiesta Latina che si è tenuta dal 22 al 25 luglio a Monserrato dove si sarebbero verificate le intossicazioni.

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