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Lo staff della BCE insorge: «Ambiente di lavoro antidemocratico»

La Banca centrale europea nel mirino dei sindacati. «È una forza giuridica che non rende conto a nessuno».
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Fonte Ats ans
Lo staff della BCE insorge: «Ambiente di lavoro antidemocratico»
La Banca centrale europea nel mirino dei sindacati. «È una forza giuridica che non rende conto a nessuno».

BRUXELLES - La Banca centrale europea (Bce) è stata accusata dai propri dipendenti di comportarsi in modo «antidemocratico», nell'ultima escalation di tensioni tra la massima autorità monetaria dell'Eurozona e i suoi dipendenti. È quanto scrive il Financial Times nella sua edizione cartacea e online.

In una lettera indirizzata alla presidente Christine Lagarde, visionata dal foglio britannico, il comitato del personale ha affermato che la governance della banca non rispetta i principi dello stato di diritto che la stessa Lagarde ha recentemente elogiato come uno dei «vantaggi comparativi fondamentali» dell'Europa. «Ci rammarichiamo nel constatare che questi principi espressi all'esterno dell'istituzione sembrano avere scarso valore all'interno dell'istituzione stessa a causa della sua struttura di potere», ha scritto il presidente del comitato del personale, Carlos Bowles.

La lettera è stata inviata poiché la Bce ha finora rifiutato di fare marcia indietro nella controversia sul comitato aziendale dell'istituzione di Francoforte, un influente gruppo di dipendenti eletti. Secondo il diritto del lavoro tedesco, essi possono concentrarsi a tempo pieno sulla difesa degli interessi del personale, percependo il loro normale stipendio. Tuttavia, in quanto istituzione extraterritoriale, la Bce - che si è opposta a tale eventualità - non è soggetta né al diritto del lavoro tedesco né a norme simili in altri stati membri dell'Ue.

In quanto tale, la Bce è una «fortezza giuridica che non rendeva conto a nessuno», ha affermato Bowles nella lettera. Nel documento di quattro pagine, viene sostenuto che il trattamento riservato dalla Bce al personale ha portato a «lamentele diffuse di favoritismi, [ . . ] alti tassi di burnout e alla vulnerabilità di molti colleghi che lavoravano con contratti a tempo determinato».

La controversia è solo l'ultimo segnale delle tensioni nei rapporti di lavoro all'interno della banca centrale. In un sondaggio condotto dal sindacato Ipso all'inizio di quest'anno tra i propri dipendenti, il 77% dei circa 1400 intervistati ha affermato che «conoscere le persone giuste» era fondamentale per fare carriera nell'organizzazione.

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