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VATICANO

Il giuramento degli addetti al Conclave: segretezza e nessun contatto con l'esterno

Tutti si devono impegnare a «osservare il segreto assoluto», pena la scomunica
Imago
Fonte ATS ANS
Il giuramento degli addetti al Conclave: segretezza e nessun contatto con l'esterno
Tutti si devono impegnare a «osservare il segreto assoluto», pena la scomunica

CITTÀ DEL VATICANO - Riservatezza totale. Non potranno rivelare, né in questi giorni né mai, cosa vedono e sentono in quello che è il momento più importante nella vita della Chiesa: la scelta del nuovo Papa.

È il giuramento degli ufficiali e addetti al conclave che, in attesa dell'inizio dell'assemblea elettiva del nuovo pontefice, devono promettere "di osservare il segreto assoluto con chiunque non faccia parte del collegio dei cardinali elettori", "a meno che non ne riceva speciale facoltà".

Il giuramento avviene nella Cappella Paolina del Palazzo Apostolico: tutti coloro che saranno impegnati nel conclave che si apre mercoledì, sia ecclesiastici che laici, sottoscrivono il giuramento prescritto davanti al Vangelo.

Sono medici, infermieri, addetti agli ascensori, ai servizi mensa, alle pulizie, ai trasporti. E ancora: c'è il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie; i cerimonieri pontifici; l'ecclesiastico scelto dal cardinale che presiede il conclave (cioè il cardinale Pietro Parolin) perché lo assista nel proprio ufficio; i religiosi addetti alla Sagrestia Pontificia; i religiosi di varie lingue per le confessioni; il colonnello e un maggiore del corpo della Guardia Svizzera Pontificia, addetti alla sorveglianza vicino alla Cappella Sistina; il direttore dei servizi di sicurezza e della protezione civile dello Stato della Città del Vaticano e alcuni suoi collaboratori. Tutti loro, nei giorni del conclave, non potranno avere alcun contatto, neanche con i propri familiari.

La formula del giuramento (che è un atto privato, lontano da telecamere e giornalisti) è solenne e comporta, nel caso del mancato rispetto, la pena più alta nella Chiesa, ovvero la scomunica.

"Dichiaro di emettere questo giuramento, consapevole che una infrazione di esso comporterà nei miei confronti la pena della scomunica 'latae sententiae' riservata alla Sede Apostolica", il testuale. La promessa richiesta è anche di astenersi "dal fare uso di qualsiasi strumento di registrazione" audio o video di quanto accade nella Città del Vaticano ed in particolare di quanto ha "attinenza con le operazioni connesse con l'elezione" del successore di Francesco.

Dopo essere stati istruiti sul significato dell'atto da sottoscrivere, gli addetti ai lavori dovranno pronunciare e sottoscrivere personalmente la formula, davanti al cardinale Kevin Joseph Farrell, camerlengo di Santa Romana Chiesa, e a due testimoni, protonotari apostolici.

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