A 20 anni già in fila per il lifting: la corsa dei giovani verso la perfezione social

Boom di interventi di chirurgia estetica tra i ventenni. Tutti in cerca della bellezza da social.
Emily Cipryk ha ventotto anni e già un lifting alle spalle. Se vi state chiedendo perché una ragazza di neanche trent'anni abbia sentito l'esigenza di ringiovanire il proprio viso non siete i soli, eppure non si tratta certo di un caso isolato e sempre più giovani iniziano a rivolgersi alla chirurgia estetica molto prima di quanto accadesse in passato. La giovane canadese, di cui la Bbc ha raccontato la storia, ha dichiarato che il viaggio in Turchia per ottenere “una mascella scolpita e affilata, zigomi alti e occhi da volpe” le ha cambiato la vita, parlando in termini entusiastici della sua esperienza sotto i ferri. Ha raccontato infatti al quotidiano britannico che il chirurgo le ha fatto ascoltare la sua canzone preferita prima di sedarla totalmente, motivo per cui “mi sono addormentata e mi sono svegliata, ho vomitato e ho avuto un nuovo viso e un nuovo naso (…) in totale ho avuto sei interventi chirurgici in uno, tra cui un lifting medio al viso, uno alle labbra, la blefaroplatica, e una rinoplastica”, per un costo di oltre quattordici mila dollari. Il processo di recupero è stato lungo ed impegnativo e ci sono voluti oltre sei mesi perché la ragazza acquistasse nuovamente la sensibilità di alcune parti del viso, eppure prenderebbe la stessa decisione perché “volevo essere la versione migliore di me stessa e ora penso di esserlo”.
Tra finzione social e realtà - Secondo l'Australasian College of Cosmetic Surgery and Medicine, il numero di pazienti in attesa di un lifting, di età compresa tra i 20 ed i 39 anni è aumentato del 7% rispetto all'anno precedente, mentre quelli di età compresa tra i 40-54 anni è cresciuto solo del 3%. Si tratta, come riferito alla Cnn dal chirurgo plastico Jonathan Zelken di Newport Beach, in California, “non di una strategia di ringiovanimento, ma di una strategia di abbellimento (…) è quasi come se stessi facendo un filtro per i social media nella vita reale facendo queste procedure. Anche dove non ci sono guance cadenti e rughe dovute all'invecchiamento, si può ottenere un risultato davvero attraente”.

Kim, un volto nuovo a 37 anni - Anche l'australiana Kim Haberly ha deciso, a soli trentasette anni, di recarsi in Turchia per sottoporsi ad uno degli interventi di chirurgia estetica più alla moda ed invasiva degli ultimi tempi, il cosiddetto 'deep plane facelift' che prevede il riposizionamento della pelle ma anche della complessa rete di tessuti e muscoli sottostante. La donna si è anche sottoposta ad un lifting al collo dato che, come raccontato dalla Cnn, a seguito di un drastico dimagrimento aveva iniziato a notare una certa lassità dei tessuti della mascella e del collo, tanto da iniziare ad utilizzare delle fasce elastiche sportive per nasconderli. Il fatto poi di pubblicare con regolarità video inerenti la propria professione di parrucchiera, e di essere quindi sottoposta al giudizio del pubblico, ha spinto ancora di più la giovane a ritenere che un lifting fosse la soluzione migliore per essere nuovamente piacente ed in forma. In Australia, i chirurghi di medicina estetica che la Haberly aveva consultato le avevano suggerito dei ritocchi molto meno invasivi o di aspettare di avere almeno cinquant'anni prima di sottoporsi ad un lifting tanto invasivo, ma la donna non ha voluto seguire tale consiglio perché voleva “godersi il cambiamento da giovane, ora che la mia faccia è ovunque”. Anche nel suo caso il decorso post operatorio è stato molto lungo e difficile, tanto da aver temuto di morire per il dolore, ma adesso di dice soddisfatta del risultato.
Julia: «Ero così gonfia che non riuscivo a vedere» - La trentaquattrenne operatrice sanitaria Julia Gilando ha speso otto mila dollari in Turchia per sistemare, con un lifting, una asimmetria del viso che aveva fin da bambina per via di un problema di allineamento della mascella. “All'inizio ho pensato che questa idea fosse folle - ha raccontato la donna alla Bbc - ma poi ho fatto le mie ricerche e ho deciso di provare (…) dopo il mio intervento ho passato due giorni in ospedale e poi me la sono dovuta cavare da sola. Ero così gonfia che non riuscivo a vedere. Ci sono stati momenti bui, è stato un ottovolante mentale di emozioni, attraverso alti e bassi”. A guardare le foto della donna, prima e dopo l'intervento, sembra si tratti di una persona diversa: la mascella risulta molto più assottigliata, gli zigomi più alti e definiti e il taglio d'occhi molto più allungato, quasi di foggia orientale. La donna dice di piacersi moltissimo.

La pressione dei social - Inutile dire che la voglia di sottoporsi a dei lifting facciali da parte di persone così giovani rispetto alla media del paziente tipo, dipenda molto dal condizionamento esercitato dai social media che impongono standard di bellezza spesso fasulli ed ottenuti grazie all'intervento di filtri o dell'Intelligenza Artificiale. Secondo la dottoressa Kirsty Garbett, esperta di immagini corporee al Centre of Appearance Research dell'Università dell'Inghilterra occidentale “c'è una pressione senza precedenti, soprattutto quando si tratta del viso perché ci vediamo in videochiamata, piattaforme e social media e ci confrontiamo molto facilmente agli altri. I filtri, l'A.I, tutti giocano un ruolo nella creazione di un falso mondo online. E allo stesso tempo, stiamo assistendo ad un aumento della normalizzazione delle procedure cosmetiche”.
Ieri le star, oggi i comuni mortali - Rivolgersi alla chirurgia estetica per mantenere un aspetto fresco ed affascinante è sempre stato normale per coloro che, esposti alle luci della ribalta, dovevano mantenere il più a lungo possibile un aspetto giovane e piacente. La novità dei nostri tempi, però, è che questo tipo di necessità venga avvertita da persone che, pur conducendo una vita lontana dal mondo dello spettacolo, avvertono una sorta di ansia da prestazione innescata dai social media dove l'ordinarietà è mostrarsi al meglio delle proprie capacità, grazie anche all'uso di appositi filtri. “Guardi video di ragazze che hanno poco più di venti anni e sono influencer di Instagram e sono tutte giovani e perfette e insegui quel modello di bellezza anche se sai che non è raggiungibile per una persona media” ha confessato una trentatreenne americana alla Cnn, dando voce alle migliaia di persone condizionate nel proprio aspetto fisico dall'ideale di bellezza proposto dalle piattaforme social. La donna poi ha deciso di sottoporsi ad un lifting profondo in una clinica del sud della California, dove vive, perché “dopo anni di botox e laser volevo qualcosa che desse un risultato garantito al 100%” per un costo di quasi 30.000 dollari.

«I giovani inseguono qualcosa che non esiste» - Secondo Kelly Killeen, un noto chirurgo di Beverly Hills, “le persone anziane si rivolgono all'intervento chirurgico per ripristinare qualcosa che avevano in gioventù, mentre i giovani inseguono qualcosa che non esiste”. Per la dottoressa Killeen, una grande responsabilità, da questo punto di visto, lo hanno le app che modificano l'aspetto del viso che alterando la realtà, rende difficile il processo d'accettazione delle normali imperfezioni dovute dal passare del tempo. “Per i pazienti più giovani queste non sembrano più normali - ha detto il chirurgo alla Cnn - perchè il modo in cui scattiamo e condividiamo le foto non rende possibile poter vedere che anche le celebrità hanno delle imperfezioni in certe aree del viso”. Si vive in una società ricca di contraddizioni e se da una parte si viene invitati ad accettare il proprio modo d'essere e d'apparire agli altri, quasi criminalizzando l'uso di accorgimenti estetici che possano allontanarci dal nostro aspetto più naturale, d'altra parte i social media amplificano il giudizio altrui che può essere impietoso e crudele. La pressione per essere sempre al massimo della forma viene percepito con modalità diverse a tutte le età tanto che, come visto, si decide di ricorrere alla chirurgia estetica molto prima di quanto accadeva anni fa. “ Sono cresciuta in un'epoca in cui pensare per troppo tempo al proprio aspetto fisico era considerato sciocco e vanesio” ha raccontato a Vogue la novantacinquenne Daphne Selfe, la più longeva modella al mondo, che ha confessato alla prestigiosa rivista di moda che “quando mi sorprendo a preoccuparmi troppo del mio aspetto, mi dico fermamente di andare avanti”. Di certo, i tempi sono cambiati, ma il cercare di ridimensionare l'importanza del proprio aspetto fisico, decidendo di abbandonare un modello sterile di finta perfezione, appare un ottimo consiglio anche ai giorni nostri.
Appendice 1
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