Giocare con il mostro

I lati oscuri di “Roblox”, parco giochi virtuale per giovanissimi fra i più popolari in assoluto ma anche incontrollato terreno di caccia per pedofili e malintenzionati.
Uno dei mondi virtuali più popolari del momento “Roblox”, a prima vista può sembrare uno spazio sicuro, accogliente e creativo per giovani e giovanissimi.
La chiave del suo successo è, senza dubbio il fatto che è gratuito e che permette - anche qui gratuitamente - di creare contenuti che poi possono essere condivisi con gli altri utenti alla stregua di un grande Luna Park virtuale. Alcune di queste creazioni sono diventati successi clamorosi.
Con milioni di utenti attivi ogni giorno è - di fatto - il social media della nuova generazione. Più del 40% dei suoi utenti sono pre-adolescenti, e si stima che vengano elaborati in chat più di cinquantamila messaggi ogni giorno.

Da una parte la creatività, dall'altra... l'avidità - Da sempre, il punto di forza di tale piattaforma è stato quello di permettere ai più giovani di sperimentare la propria creatività, progettando essi stessi dei giochi o divertendosi con quelli già sviluppati da altri giocatori come Experience Gravity o Work at a Pizza Place.
Quando si parla di internet e minori, però, è veramente difficile imbattersi in realtà che non comportino delle serie problematiche per coloro che ne usufruiscono.
È il caso anche di Roblox che, nel tempo, ha collezionato una serie di critiche, quali la mancanza di regole severe di comportamento, quanto mai necessarie in una piattaforma frequentata da un pubblico molto giovane.
Altro punto critico è la forte pressione che il gioco esercita sugli utenti affinché spendano soldi per comprare dei beni digitali, come costumi per personalizzare il proprio avatar. Tali costumi vengono pagati in Robux, la valuta di Roblox acquistabile dal sito o sull’app.
L'ombra della pedofilia - L’estrema libertà di cui si gode in Roblox, unita al fatto che sia usata da moltissimi minorenni, ha anche creato l’humus giusto per attirare dei predatori sessuali. Tale fenomeno è stato documentato da moltissimi casi in diverse parti del mondo. La problematica ha iniziato a sollevare una forte preoccupazione nell’opinione pubblica.
Già lo scorso anno, la rivista Bloomberg Businessweek aveva dedicato un articolo di approfondimento a questo problema. Fu rivelato che dietro l’avatar DoctorRofatnik, noto e popolare creatore di contenuti per bimbi e ragazzi, si nascondesse un pedofilo.
Un giocatore ha reso pubblici su Twitter una serie di screenshot nel quale Doc scriveva frasi inquietanti a minori, come «hai dodici anni e sei un po’ lenta nell’educazione, ma presto ti corromperò oltre i tuoi sogni più sfrenati». Oppure ancora: «le parole non possono spiegare quello che vorrei fare con te».

Vistosi scoperto, Doc si è affrettato a chiudere il proprio account e a trasferire la proprietà delle sue creazioni a un prestanome. Nonostante Roblox abbia vietato l’account e lo abbia segnalato al National Center for Missing & Exploited Children, l’uomo è rimasto attivo su altri account. In seguito si vantò che la controversia in corso gli avesse fatto aumentare le vendite su Sonic Eclipse.
Il grottesco rapimento di una 15enne - Solo nel 2023, a seguito della scomparsa di una quindicenne dell’Indiana, è stata fatta luce sulla vera identità di Doc.
Si trattava del 23enne Arnold Castillo, il quale aveva condotto la giovane a Patterson, nel New Jersey, e ne aveva abusato sessualmente per diversi giorni dopo averla agganciata su Roblox con una serie di messaggi e regali a domicilio.
Arrestato dall’FBI, Castillo ha confessato di aver usato le identità di Jacob Shedletsky, Jadon Shedletsky e DoctorRofatnik. Ha inoltre ammesso di aver pagato mille dollari a un autista di Uber per portare la ragazza dall’Indiana fino all’appartamento dove si sono consumati diversi rapporti.
La cosa assurda è che il pedofilo fosse già stato identificato ben diciotto mesi prima da diversi utenti di Roblox. Questi lo avevano rintracciato nella chat su Discord, dove usava lo pseudonimo di Jadon Shedletsky. Nonostante le segnalazioni, aveva continuato a operare indisturbato.

La tragedia di Ethan Dallas - Sempre su Roblox, si sono conosciuti Ethan Dallas, un dodicenne affetto da autismo, programmatore già all’età di nove anni e appassionato di baseball e pianoforte, e il suo compagno di giochi Nate. Tra i due era nato un rapporto di amicizia e confidenze sulla piattaforma e nella chat Discord. Peccato però che Nate non fosse un ragazzino ma un uomo adulto che aveva convinto Ethan a disattivare i controlli parentali.
L’uomo aveva iniziato a chiedergli foto dal contenuto sessualmente esplicito, minacciandolo di pubblicare le loro conversazioni se si fosse rifiutato. A seguito delle molestie ricevute online, Ethan era diventato sempre più scontroso e vittima di attacchi di rabbia.
Nel 2023, aveva trovato il coraggio di confessare tutto alla madre Becca, riacquistando in apparenza un po’ di serenità. Nell’aprile del 2024, però, il ragazzo ha deciso di togliersi la vita nella sua stanza, sopraffatto dal peso di quanto accadutogli. Un anno dopo la sua morte, le autorità hanno arrestato Timothy O’Connor, il “Nate” di Roblox, trentasettenne con precedenti per possesso di materiale pedopornografico.
Quelle tutele che, di fatto, non ci sono - Una portavoce di Roblox ha dichiarato al New York Post di «essere profondamente addolorata per questa tragica perdita». Ha aggiunto che «la sicurezza è una priorità assoluta per noi e continuiamo a innovare le funzionalità di sicurezza che proteggono i nostri utenti, e diano ai genitori e tutori maggiore controllo e visibilità».
Secondo la madre di Ethan, invece, sono evidenti le falle nella politica di protezione dei minorenni. Per questo ha deciso di intraprendere un’azione legale contro Roblox e Discord, ritenendoli corresponsabili della tragica morte del figlio.
I casi di molestie sessuali e comportamenti predatori perpetrati da adulti a danno di minori servendosi di Roblox sono numerosi. Il dato più preoccupante resta la giovanissima età delle vittime coinvolte. Nel tempo, la piattaforma ha continuato ad accumulare accuse e testimonianze inquietanti.

«Un incubo digitale e reale per i bambini» - Nell’agosto di quest’anno, è divenuto noto che una bambina di dieci anni del Michigan sia stata sottoposta a sfruttamento sessuale. La persona che l’ha adescata si era finta una coetanea per avvicinarla.
Nella causa presentata dai genitori della minore al Tribunale distrettuale della California, è possibile leggere, come riferito dalla CBS News, che «la piattaforma è un incubo digitale e reale per i bambini» nonostante venga pubblicizzata come sicura.
In tribunale si vuole inoltre dimostrare come Roblox «travisi e nasconda deliberatamente informazioni su condotte predatorie e persuasive che l’app abilita e facilita».
Nella stessa accusa si sottolinea come sia permesso su Roblox «creare scenari in cui gli avatar possono impegnarsi in attività sessuali virtuali, esponendo i bambini alla visione di tali atti». Questi elementi hanno acceso ulteriormente il dibattito pubblico e politico sul ruolo della piattaforma.
Fingersi bimbi, per scoprire il mostro - Un'indagine condivisa del Guardian con gli esperti di comportamento digitale Revealing Reality ha messo in luce «qualcosa di profondamente inquietante». È emersa una disconnessione preoccupante tra l’aspetto a misura di bambino di Roblox e la realtà di ciò che i minori sperimentano sulla piattaforma. Per procedere al controllo, sono stati creati avatar fittizi di età compresa tra i cinque e i tredici anni.
Tale rapporto ha rivelato che, nonostante lo sbandierato aumento dei controlli, bambini di cinque anni erano in grado di comunicare con adulti mentre giocavano. Sono stati rinvenuti adulti e minori che interagivano senza una verifica efficace dell’età. L’avatar di un bambino di dieci anni, ad esempio, poteva accedere ad ambienti altamente suggestivi, come un albergo popolato da avatar femminili in pose sessuali esplicite. Situazioni di questo tipo mettono seriamente a rischio la sicurezza dei minori.
I ricercatori hanno scoperto che i loro avatar di prova avevano potuto sentire conversazioni tra giocatori dal contenuto sessualmente esplicito. Nelle chat vocali erano udibili rumori di baci, leccate e grugniti, nonostante Roblox affermi che tutte le chat vocali siano soggette a moderazione AI in tempo reale. La società sostiene che tali chat siano disponibili solo per account verificati dal telefono e registrati come appartenenti a persone dai tredici anni in su. Tuttavia, l’indagine ha dimostrato come le misure dichiarate non siano realmente efficaci.