«Charlie ha fatto la differenza. È un eroe americano e un martire della fede»

Tante le testimonianze e i ricordi durante i funerali di Charlie Kirk che si stanno svolgendo in Arizona. La vedova: «Perdono il suo assassino». Trump: «L'America è stata derubata di un gigante della sua generazione».
Oltre 200'000 persone si sono radunate a Glendale, in Arizona, per rendere omaggio a Charlie Kirk, l’attivista di destra ucciso in un campus dello Utah lo scorso 10 settembre. Alla cerimonia ha preso parte anche una nutritissima delegazione governativa, con in testa il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il suo vice JD Vance.
«Ha cambiato la storia»
«Charlie ha iniziato solo con l'idea di far cambiare idea nel campus, invece ha ottenuto risultati ben maggiore: ha cambiato la storia». Lo ha detto Donald Trump, concludendo il suo discorso. L'evento si è poi concluso con l'abbraccio tra la vedova di Kirk e lo stesso presidente.

«Un attacco a tutta l'America»
«Abbiamo un debito di gratitudine nei confronti di Charlie»: la sua uccisione «non è stato solo un attacco a un uomo o movimento, ma a tutta l'America». Lo ha detto Donald Trump, descrivendo l'attivista come «eterno» e ribadendo che gli consegnerà la Medal of Freedom, la maggiore onorificenza civile americana.
«Charlie non odiava i suoi rivali, io sì»
«Charlie non odiava i suoi rivali. Io li odio e non auguro loro il meglio. È su questo che non andavo d'accordo con Kirk». Lo ha ammesso Donald Trump fra le risate del pubblico. Il presidente poi torna ad abbracciare toni da comizio di campagna elettorale.
«Turning point sarà ancora più grande»
Turning Point Usa sarà «ancora più grande e ancora migliore», ha sottolineato Donald Trump riferendosi al gruppo fondato da Charlie Kirk. «Ha lavorato nella mia campagna nel 2016 e viaggiato con i miei figli Donald Jr e Eric. È colui che ha aiutato a mettere insieme Maga e Maha» (il Make America Healthy Again di Robert F. Kennedy Jr.). Nelle prossime ore ci sarà un evento con «Kennedy e riguarderà l'autismo», ha aggiunto Trump. Kirk non solo ha aiutato a unire Maga e Maha ma «mi ha parlato anche di JD Vance». Secondo quanto raccontato da Vance, Kirk avrebbe infatti convinto Trump a sceglierlo come vicepresidente.
«Charlie mi disse di salvare Chicago dal crimine: la salveremo»
«Una delle ultime cose che Charlie mi ha detto è stata di rendere sicura Chicago» dal crimine e «noi salveremo Chicago», ha continuato Donald Trump che da settimane insinua la possibilità di inviare truppe federali nella città.
«Un martire, un eroe americano»
Charlie Kirk è un «grande eroe americano». Lo ha detto Donald Trump esprimendo la vicinanza di tutti gli Stati Uniti alla moglie Erika. «Charlie Kirk amava l'America e l'America lo amava. La storia lo ricorderà: è un martire per libertà dell'America».

È il turno del presidente Trump
«L'America è un paese in shock: due settimane fa il paese è stato derubato di un gigante della sua generazione», ucciso da una «mostro radicalizzato». Lo ha detto Donald Trump dal palco dei funerali di Charlie Kirk, dove è salito fra gli applausi e sulle note di "God Bless The Usa" eseguita da Lee Greenwood. Trump parla di una perdita «monumentale».
«La missione di Charlie continuerà»
«La missione di Charlie è la mia missione. Sono onorata di essere la nuova CEO di Turning Point USA. Continueremo gli eventi nei college. Nessun assassino ci fermerà dal difendere» il primo emendamento. Lo ha detto Erika Kirk. «Ti renderò orgoglioso», ha aggiunto rivolgendosi al marito fra gli applausi scroscianti del pubblico.
«Perdono il suo assassino»
«Mio marito Charlie voleva salvare i giovani, come colui che gli ha tolto la vita. Perdono quel giovane». Lo ha detto Erika Kirk perdonando il killer di suo marito fra le lacrime. «La risposta all'odio non è altro odio», ha aggiunto.
«Era pronto a morire»
«Anche se Charlie è morto troppo presto, era anche pronto a morire. ha lasciato questo mondo senza rimpianti». Lo ha detto Erika Kirk asciugandosi le lacrime. «Eravamo una squadra che lavorava per la stessa missione. Il matrimonio con Charlie è stata la cosa più bella che mi sia capitata», ha raccontato. «Ogni sabato mi scriveva una lettera, e chiudeva con: "Per favore fammi sapere cosa posso fare di più come marito". A tutti gli uomini che ci stanno guardando: accettate la sfida di Charlie. Siate forti e coraggiose per le vostre famiglie, amate le vostre mogli e guidatele. Amate i vostri figli. Siate la guida spirituale a casa», ha affermato la vedova di Kirk. «Ho una sfida anche per le donne: siate virtuose. Noi siamo le guardiane».
«Ho visto la rinascita del Paese»
«Dopo l'assassinio di Charlie, non abbiamo visto violenza, rivolte o rivoluzione. Abbiamo visto quello che mio marito ha sempre pregato di vedere in questo paese. Abbiamo visto la rinascita». Lo ha detto Erika Kirk fra gli applausi del pubblico.
«Ho visto Charlie, non c'era agonia né paura sul suo volto»
«Mi hanno detto che Charlie non ha sofferto: non c'era agonia, paura». Lo ha detto Erika Kirk raccontando come «nel pomeriggio del 10 settembre in ospedale ho guardato il corpo di mio marito morto, la ferita che gli ha tolto la vita. Ho provato un dolore che non sapevo che esistesse. Anche nella morte ho visto l'uomo che amavo, anche l'unico capello grigio di cui non gli avevo mai parlato. Scusa baby te lo dico ora».

Standing ovation per Erika
Erika Kirk in lacrime quando sale sul palco per i funerali del marito. Vestita con un completo pantalone bianco e un top nero, la vedova dell'attivista è sta accolta da una standing ovation.
«Un eroe americano e un martire della fede»
«Diremo la verità ogni giorno. Per Charlie ricostruiremo la grandezza dell'America. È un eroe dell'America e un martire per la fede cristiana». Lo ha detto il vicepresidente JD Vance. «Mi sento di parlare per l'intero stadio nel dire: "Erika ti vogliamo bene e saremo sempre al tuo fianco"». «Il malvagio assassino che ci ha portato via Charlie si aspettava che oggi celebrassimo un funerale, e invece, amici miei, abbiamo avuto una rinascita e una celebrazione di Charlie Kirk e del suo Signore, Gesù Cristo».
«Era Atene e Gerusalemme nella stessa persona»
Era Atene e Gerusalemme nella stessa persona», ha continuato JD Vance riferendo alla capitale della ragione e alla capitale di Dio. «Ma amava il suo Paese, e lo amava tanto da morire per lui. In Charlie Kirk avevamo trovato un leader. L'amministrazione è qui perché sappiamo che non saremmo al nostro posto senza di lui. Charlie ha costruito un'organizzazione che ha ridisegnato l'equilibrio della nostra politica», ha sottolineato il vice-presidente definendo più volte Charlie un suo «amico».
«Hanno cercato di silenziarlo, ma noi parleremo per lui ancora più forte»
«Hanno cercato di mettere a tacere Charlie, ma noi oggi parleremo per lui ancora più ad alta voce». Lo ha detto il vicepresidente JD Vance ai funerali di Kirk. «Ha cambiato il conservatorismo e nel farlo ha cambiato il corso della storia americana. Ha portato la verità», ha messo in evidenza.
«We are all Charlie»
«We are all Charlie. È il grido lasciato da Donald Trump Jr. ai funerali di Kirk. «La sua scomparsa non può essere la fine della storia», ha aggiunto trasformando la cerimonia in un comizio politico.
«Eri un fratello, non ci lasceremo intimidire»
Charlie «per me era come un fratello. Non sono rinomato per essere un sentimentale. Qualche volta ricevo anche chiamate» da Donald Trump «che mi dice che forse sono stato troppo aggressivo sui social. Ma la sua morte mi ha devastato». Lo ha detto Donald Trump Jr. ricordando che Kirk voleva essere ricordato per il «suo coraggio e la sua fede». «Per me Charlie era un'ispirazione. Erika ha mostrato un coraggio straordinario», ha aggiunto. «Non ci lasceremo intimidire. Il nostro messaggio di fede e famiglia non sarà messo a tacere», ha messo in evidenza. «Quando qualcuno è in disaccordo con noi, non lo mettiamo a tacere, non distruggiamo e non ci lasciamo andare alla violenza. Noi facciamo dibattito».
Il paragone con Cristo
Il Segretario della Salute e dei Servizi Umani Robert F. Kennedy Jr. ha ricordato la «devozione di Charlie Kirk al suo Dio» durante il discorso alla cerimonia commemorativa di Kirk e ha tracciato un parallelo tra la vita dell'attivista politico assassinato e quella di Gesù Cristo. «Cristo è morto a 33 anni, ma ha cambiato la traiettoria della storia», ha detto il segretario. «Charlie è morto a 31 anni. Anche lui ora ha cambiato la traiettoria della storia», ha affermato Rfk jr.

Musk e Trump si sono parlati
Donald Trump si è intrattenuto a parlare per qualche minuto con Elon Musk ai funerali di Charlie Kirk. Le telecamere hanno inquadrato i due che si parlavano amichevolmente, con Musk seduto accanto al presidente.
«Un eroe, credente, che combatteva con un microfono»
«Un conservatore, un leader, un amante della libertà. Ma soprattutto un credente». Lo ha detto il capo del Pentagono Pete Hegseth. «L'ho conosciuto un decennio fa, quando stava creando il suo movimento. Nel tempo ha realizzato, come molti di noi, che questa non era una guerra politica o culturale ma guerra spirituale», ha messo in evidenza Hegseth. «Questo è un momento di svolta negli Stati Uniti. Charlie era un eroe che non combatteva con le armi ma con un microfono e con la verità».
«La sua voce ha ispirato un movimento»
La «voce» di Charlie Kirk ha «ispirato un movimento» e sollevato una «rinascita» parlando nei college, dove agli studenti è stato insegnato che il «matrimonio opprime, che i figli sono un peso, che l'America è una fonte di male non di bene nel mondo». Lo ha detto il segretario di stato Marco Rubio ai funerali di Kirk. «Voleva confrontarsi con coloro con cui non era d'accordo, e farlo in modo onesto, pacifico e rispettoso. Ha avuto un grande impatto sui giovani americani, soprattutto sui ragazzi. Lo ricorderemo per aver detto sempre che se si vuole vivere una vita produttive è necessario sposarsi, avere figli e amare il proprio paese».
All for @charliekirk11. pic.twitter.com/qDIQkDUMtD
— Turning Point USA (@TPUSA) September 21, 2025
«Ogni tentativo di spegnere la luce, la fa brillare ancora di più»
Tucker Carlson, commentatore politico ed ex conduttore di Fox, ha parlato allo stadio State Farm durante i funerali di Kirk, affermando che «Charlie era un politico profondamente interessato a costruire coalizioni e a far entrare in carica le persone giuste, perché sapeva che sono possibili grandi miglioramenti politici, ma sapeva anche che la politica non è la risposta definitiva. Non può rispondere alle domande più profonde, anzi, che l'unica vera soluzione è Gesù». Carlson ha aggiunto: «La presenza evidente di Dio in questa sala, la presenza di Gesù, ci ricordano ciò che sappiamo da 2000 anni, ovvero che qualsiasi tentativo di spegnere la luce la fa brillare ancora di più».
«Un guerriero per la verità e la libertà»
«Ha vissuto la sua vita da guerriero per la verità e la libertà». Tulsi Gabbard, la direttrice della National Intelligence (DNI), descrive così Charlie Kirk. «La libertà di parola è alla base della nostra democrazia e dobbiamo proteggerla a ogni costo», ha detto Gabbard. «Charlie voleva che tutti sapessimo la verità, perché la verità ci rende liberi. Cercando di silenziare Charlie, hanno reso la sua voce e il suo messaggio ancora più forte», ha continuato la DNI. «La nostra chiamata all'azione è ora: tutti noi dobbiamo essere guerrieri come Charlie, dobbiamo continuare la missione. Dobbiamo affinare le nostre armi del buon senso e della ragione».
Il mentore ricorda il momento in cui Kirk venne colpito
Il conduttore radiofonico e autore cristiano Frank Turek, mentore di Charlie Kirk, dal palco dello State Farm Stadium di Glendale, in Arizona, ha raccontato di aver assistito al momento in cui Kirk è stato colpito a morte. «Quando è risuonato lo sparo, ho fatto un passo verso di lui, ma la sua squadra di sicurezza gli è stata subito addosso. E ed essendo Charlie come un figlio per me, sono corso verso la squadra di sicurezza e siamo corsi insieme al Suv», ha detto Turek. «Nessun padre si tirerebbe indietro e direbbe: "No, prendi tu mio figlio, prendilo, ci vediamo in ospedale". Sono salito sul sedile posteriore del Suv e, lasciate che vi dica una cosa, la sua squadra è stata fantastica», ha detto. «Voglio che tu sappia che abbiamo fatto tutto il possibile per salvare Charlie, ma Charlie se n'era già andato. Il suo viso stava guardando il mio, ma non stava guardando me, stava guardando oltre me, dritto verso l'eternità. Era morto all'istante».
«Ha fatto la differenza»
Charlie Kirk ha creato il «movimento di giovani più forte dei nostri tempi. La vittoria di Donald Trump nel voto popolare in tutti gli stati in bilico è stata trainata dai giovani: era l'esercito di Charlie». Lo ha detto Susie Wiles, la capa di gabinetto della Casa Bianca ai funerali dell'attivista. «Charlie ha fatto la differenza», ha aggiunto.
Il video prima dello sparo fatale
Sui grandi schermi durante il memorial di Charlie Kirk è stato trasmesso il video dell'evento dell'attivista alla Utah Valley University il 10 settembre, il giorno in cui fu ucciso a colpi di arma da fuoco. Nello stadio è sceso il silenzio tra i presenti. Il filmato mostrava Kirk emozionato che lancia cappelli alla folla, ridendo all'inizio del suo tour universitario, poco prima della tragedia.
«Non ci fermeranno, vinceremo per Charlie»
«Finiremo il suo lavoro e raggiungeremo la vittoria in suo nome. La luce batterà le tenebre: vinceremo». Lo detto Stephen Miller, il vice capo di gabinetto e consigliere di Donald Trump, intervenendo ai funerali di Charlie Kirk. «I nostri nemici non possono capire la nostra forza, la nostra determinazione e la la nostra passione. Non possono neanche immaginare la forza che hanno risvegliato. pensate di aver ucciso Kirk invece lo avete reso immortale. Non ci potere fermare», ha aggiunto Miller. «Non sapete quanto siamo determinati a salvare la civiltà, l'occidente e questa repubblica», ha aggiunto. «Ti renderemo orgoglioso».

Il mondo MAGA piange Kirk: «Era amato, non se lo meritava»
Oltre 200'000 persone sono presenti a Lonsdale, in Arizona, per il commiato dell'attivista conservatore, ucciso il 10 settembre nello Utah.
