Tutte le follie che capitano in Hotel: «Mi porti acqua light» o «Caviale per il mio bambino»

Le storie più assurde di alberghi e ristoranti alle prese con turisti inconsapevoli, e spesso ricchissimi.
Il cliente ha sempre ragione, e accontentare le sue richieste è garanzia di successo nel mondo del commercio. Molto spesso però, le pretese avanzate da coloro che si aspettano determinati servizi superano di gran lunga il comune buon senso.
I turisti sono un classico esempio di questa tipologia di persone, e le richieste avanzate agli operatori del settore sono spesso tra le più strane che si possano concepire.

Dalla vasca da bagno colma di Evian fino al pulcino dimenticato
Lo scorso anno, il sito Hotels.com ha pubblicato l'annuale Hotels Room Innsights Report nel quale sono stati raccolti i dati forniti da quattrocento hotel sparsi per il mondo, stilando una lista non solo delle richieste più inusuali dei turisti ma anche degli oggetti più bizzarri dimenticati nelle camere da letto occupate durante il loro soggiorno nella struttura alberghiera in questione.
Di sicuro non sarà difficile immaginare la faccia perplessa di colui al quale è stato chiesto di riempire la vasca da bagno di acqua Evian di modo che un bambino potesse fare il rituale bagnetto nell'acqua più pura possibile o di procurare dell'acqua dietetica, ammesso che l'acqua normale possa essere imputata di attentare alla linea di chi la beve.
E che dire del toast rigorosamente bruciato, dell'hot dog a base di caviale o dei quasi due chilogrammi di banane richieste al servizio in camera dell'hotel da turisti particolarmente golosi di questo frutto tropicale?
Tra gli oggetti più strani dimenticati nelle camere d'albergo figurano invece un lucertolone da compagnia, un pulcino, dei pneumatici, due calchi in gesso di gambe, mazzi di contanti e un gran numero di dentiere.
Anche il report del 2023 aveva riservato le sue sorprese, e se c'è stato chi ha ordinato del gelato fuso o dell'acqua calda in bottiglia, c'è anche chi ha chiesto che venisse cotto un pesce che aveva portato con sé o gli venisse servita della carne di bisonte.

Animali domestici
Sono costantemente in aumento, poi, le richieste legate ai propri animali domestici, con particolare attenzione per coloro che necessitano di una dieta priva di determinati allergeni o per i quali è necessario organizzare una seduta di massaggi o agopuntura per ridurre lo stress di essere un quattrozampe ampiamente coccolato.
Alcuni anni fa, in un sondaggio di Info Alberghi erano state elencate altre richieste quanto mai strane dei turisti in vacanza in Italia come “cambiare i mobili della camera prenotata con quelli del piano superiore” o “spostare la piscina più a favore di sole”. C'era anche stato chi aveva chiesto che il cibo venisse cucinato con una padella portata da casa, chi voleva far alloggiare nella propria camera un pitone o chi ha richiesto “delle cozze pelose con provolone”.

Stranezze al ristorante
Le stranezze si sprecano anche al ristorante, e ci sono diversi forum su internet dove chi lavora nel mondo della ristorazione racconta di ciò che ha dovuto fare per accontentare le richieste più strambe dei propri clienti.
C'è chi racconta che ha dovuto preparare frittate d'uovo senza uova e servire bicchieri di latte «senza troppo latte», così come chi si è dichiarato allergico a una determinata forma di pasta, mentre in un articolo su Vice di alcuni anni fa si può leggere di una coppia di sessantenni che ha ordinato per prima la cena per il proprio cane, «controfiletto di vitello al sangue», o di una mamma che ha fatto rimpinzare il proprio bambino di caviale assicurando che il pargolo adorava quel dispendioso alimento.
Una famiglia di indonesiani, invece, ha ordinato da bere delle pregiate bottiglie di vino, ma solo per la moglie ed il marito perché «i bambini non bevono», anche se gli infanti in questione erano dei trentenni adulti e vaccinati. In un hotel di lusso a Roma una famiglia di quattro persone si è presentata a tavola con una bilancia di precisione per avere la certezza che il menù gourmet venisse cucinato con specifiche grammature, diverse per ogni persona seduta a tavola, mentre si racconta di turisti che hanno ordinato per i propri cani delle bottiglie d'acqua da cinquanta euro cadauno.

“Crimini culinari” in Italia
In Italia, rappresentante nel mondo della buona cucina, si consumano, per mano dei turisti, numerosi crimini culinari, alcuni dei quali sono stati raccontati sul portale Virgilio lo scorso luglio. Tra di essi spiccano dei grandi classici, come l'onnipresente cappuccino da abbinarsi a un buon piatto di pasta alla carbonara o a dei fumanti spaghetti allo scoglio che spesso si ama condire anche con ketchup e maionese. In alternativa, ad accompagnare questi piatti si può preferire una buona tazza di cioccolata calda che è stata sorseggiata anche degustando un piatto di risotto all'Amarone, uno dei piatti più amati della tradizione culinaria veronese.
Altre discutibili richieste, come testimoniato dai dipendenti di due noti ristoranti di Verona, sono stati «il cappuccino bollente con ghiaccio» e la Sprite usata per allungare un bicchiere di Lugana. Impossibile non pensare ad Alberto Sordi che in 'Un americano a Roma' minacciava di divorare un enorme piatto di spaghetti accompagnandoli da un gustoso bicchiere di latte, da vero adolescente a stelle e strisce. Evidentemente il gusto degli abitanti d'Oltreoceano non è cambiato se è vero che i ristoratori intervistati alla trasmissione italiana 'L'Arena' continuino a sorprendersi per la frequenza con cui i turisti stranieri accompagnino con latte o cappuccino, come visto, primi o secondi piatti e anche le patatine fritte.
C'è stato poi chi, per fare il pieno di “italianità” ha voluto fondere in un unico piatto due note ricette del Bel Paese ordinando per più giorni di seguito la pizza condita da una buona dose di spaghetti e non è mancato anche chi se ne è inventata una con tonno e banana.
Cibi estremi e prelibatezze locali
Parlare di cibo fa sempre molto discutere perché agli abitanti di un determinato posto non può non sembrare incredibile l'approccio, spesso assai bizzarro, che i turisti adottano nei confronti delle specialità locali. In vacanza si cerca il massimo comfort, e in tanti vogliono scoprire dei nuovi gusti ma contaminandoli comunque con dei sapori più casalinghi. Se certe richieste, in effetti, possono sembrare delle stramberie, non bisogna dimenticare che sarà capitato ad ognuno di noi di approcciare in modo sbagliato un determinato piatto tipico. Viaggiando per il mondo, infatti, si incontra una tale varietà di cibi strani che solo un purista della materia può apprezzarli nella maniera più corretta. Nella maggior parte dei casi, invece, li si assaggia con sospetto oppure si chiedono dei correttivi che possano avvicinarli maggiormente al gusto a cui si è più abituati. Non si può negare, infatti, che certi cibi, ritenuti delle vere e proprie prelibatezze locali, possano mettere a dura prova anche gli stomaci più forti e il poterli apprezzare sia una impresa riuscita a pochi.
Le sfide culinarie più estreme del mondo.
Tra questi si può ricomprendere il Casu Marzu, meglio noto come 'formaggio con i vermi', un formaggio cremoso e piccante tipico della Sardegna nel quale la mosca casearia depone le sue uova e la cui commercializzazione è vietata, o il Balut delle Filippine, un uovo di anatra o gallina fecondato e bollito quando l'embrione è quasi completamente formato all'interno del guscio. Vi è poi il Huitlacoche messicano, un fungo parassita del mais considerato in patria alla stregua di un tartufo locale, o il Fugu giapponese, il pesce palla i cui organi contengono la tetrodossina, una sostanza velenosa che richiede un'accurata preparazione ad opera di pochi chef certificati per poterlo rendere commestibile e fugare il pericolo di una intossicazione mortale.
Vi è poi l'Hákarl, lo squalo putrefatto vera prelibatezza islandese che si caratterizza per un odore fortissimo e respingente, e il Sannakji coreano un polpo servito ancora vivo ma tagliato in piccoli pezzi. In Australia uno dei tipici piatti aborigeni che sta prendendo piede anche in ristoranti molto quotati consta di larve di falena, mentre in Cina sono famose le cosiddette Uova dei Cent'anni, ossia uova di anatra o quaglia conservate in argilla, calce e sale anche per mesi fino ad assumere il caratteristico colore grigiastro ed una consistenza gelatinosa. A conclusione di questo eccentrico menù si potrebbe degustare una tazza di Caffè Black Ivory, bevanda thailandese che si ricava dai chicchi di caffè ingeriti dagli elefanti e recuperati dalle loro feci. Una vera e propria sfida per i turisti più temerari.