Fumata nera o bianca, quando?


La prima è prevista attorno alle 19 di domani sera a seguito dell'unica votazione del primo giorno
CITTÀ DEL VATICANO - Domani la prima fumata del conclave ci sarà «non prima delle 19». Lo ha detto il direttore della sala stampa vaticana Matteo Bruni spiegando che domani pomeriggio, dal momento dell'ingresso in Sistina, intorno alle 16.30, ci sarà la catechesi del card. Raniero Cantalamessa, il giuramento, dunque il voto, quindi la fumata non prima delle 19.
A partire da giovedì le fumate saranno intorno alle 10.30 (in questo caso solo se bianca) o alle 12; nel pomeriggio alle 17.30 (anche in questo caso solo se bianca) o intorno alle 19. Le fumate sono dunque due al giorno, ma in caso di esito positivo non sarà a fine sessione ma viene anticipata.
Come si sceglie il Papa?
Ad eleggere il papa sono i cardinali che non hanno ancora compiuto 80 anni. Il limite di età è stato messo nel '96. Prima del conclave, i cardinali si riuniscono nelle Congregazioni generali: sono riunioni preparatorie in cui i prelati esprimono le proprie opinioni sui problemi principali della chiesa. I prelati prima e durante il conclave sono sistemati a Santa Marta, l'albergo-residenza voluto da Giovanni Paolo nel 2005. Tra Santa Marta e la Cappella Sistina, dove si tengono le votazioni, c'è più di un chilometro, coperto con navette. Il personale che lavora a Santa Marta e alla Sistina deve giurare di mantenere il segreto su tutto quello che vede e sente, pena la scomunica.
Prima del conclave, i cardinali celebrano in San Pietro la "Missa Pro Eligendo Romano Pontifice", quindi si recano in processione alla Cappella Sistina. Qui il cardinal decano (quest'anno è Pietro Parolin) pronuncia per tutti il giuramento. Poi il maestro delle celebrazioni liturgiche, l'arcivescovo Diego Ravelli, intima l'"extra omnes", facendo uscire gli estranei.
Il voto è a scrutinio segreto, su scheda cartacea. Se il candidato riceve almeno i due terzi delle preferenze, il decano gli chiede in latino "accetti la tua elezione, canonicamente avvenuta, a Sommo Pontefice". Alla risposta affermativa, il decano chiede, sempre in latino, "con quale nome vuoi essere chiamato?". L'eletto risponde "Vocabor" (sarò chiamato) e il nome, con il relativo numero. Dopo l'accettazione, le schede vengono bruciate nella stufa con un colorante che dà una fumata bianca (clorato di potassio, lattosio e colofonia). Il nuovo papa intanto si ritira nella sacrestia della Sistina, detta "Stanza delle lacrime", perché lì spesso i neoletti cedono all'emozione. Qui trova tre abiti talari bianchi di misure diverse, e indossa quello più adatto a lui.
Dopo la vestizione, il papa siede sulla cattedra della Sistina, legge un passo del Vangelo di Matteo sul magistero petrino, e riceve l'omaggio dei cardinali. Poi, il cardinale protodiacono (Dominique Mamberti) si affaccia alla loggia centrale di San Pietro e pronuncia l'"habemus papam", con il nome del neoeletto. Subito dopo, il pontefice appare sulla loggia e impartisce la benedizione Urbi et Orbi (a Roma e al mondo).