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LUGANO

Per Lugano una ricetta per non perdere altro tempo

Mirko Audemars, Candidato al Consiglio comunale PLR, Lugano
foto Audemars
Per Lugano una ricetta per non perdere altro tempo
Mirko Audemars, Candidato al Consiglio comunale PLR, Lugano
LUGANO - Complice una situazione finanziaria peggiorata drasticamente qualche legislatura fa, complice una certa perdita di leadership nei diversi gruppi politici, negli ultimi anni la locomotiva Lugano – a lungo motore trainante delle sorti di...

LUGANO - Complice una situazione finanziaria peggiorata drasticamente qualche legislatura fa, complice una certa perdita di leadership nei diversi gruppi politici, negli ultimi anni la locomotiva Lugano – a lungo motore trainante delle sorti di tutto il distretto – ha perso velocità. I grandi progetti, dal polo congressuale, a quello sportivo e per certi versi anche l’aeroporto, sono rimasti vittime di dibattiti sterili con posizioni in parte dogmatiche, spesso dai toni preelettorali e orientate a fini più partitici che di risultato. In un mondo che evolve sempre più velocemente, questo non è solo un “peccato”, ma è soprattutto pericoloso. La piazza luganese è, volente o nolente, in competizione con altre destinazioni per attirare turisti, cittadini e nuove attività economiche. Perdere terreno in questa competizione va ben oltre il peccato, poiché tocca da vicino tutta la Città, i suoi abitanti e la sua vivibilità, la capacità di innovarsi e di diventare più bella. Concentrarsi sui poli di sviluppo è una necessità e non farlo rischia di costare grosso: Lugano si gioca nei prossimi anni carte importanti, pensiamo ad esempio nell’ambito della sanità (ospedale cantonale) o della ricerca.

Sono convinto che i “grandi progetti”, oltre ad essere determinanti per l’attrattività e lo sviluppo di un polo urbano, siano anche la cartina di tornasole con cui misurare la capacità progettuale di una città e di un agglomerato. La capacità di parlarsi, di definire insieme gli obiettivi e poi di adattare il percorso verso di essi in base alle diverse sensibilità (chiamiamoli pure partiti), per raggiungere l’unico vero compito di un Municipio e di un Consiglio comunale: trovare le maggioranze attorno ai progetti. Molte città in Svizzera interna si stanno evolvendo in modo particolarmente dinamico e innovativo, conciliando spazi di lavoro e professionali e rendendo attrattiva la propria destinazione per nuovi potenziali cittadini.

Spesso a Lugano, come nel resto del Cantone, le barriere politiche sono un po’ troppo alte e molte promesse preelettorali restano lettera morta. Se questa opportunità mi sarà concessa, farò di tutto affinché il dialogo e il giusto – e se necessario, intenso! – dibattito avvenga trasversalmente ai gruppi politici. Creare maggioranze attorno ai progetti invece che divisioni in base alle appartenenze di partito: questo è l’ingrediente principale di una ricetta che Lugano deve trovare in fretta per tornare al passo con i tempi.

Vi è un altro ambito su cui ritengo valga la pena mettere l’accento: non molti anni fa sono stati creati gli Enti regionali di sviluppo, tra cui quello del Luganese. La loro missione è appunto quella di promuovere lo sviluppo, coordinando risorse, progetti e volontà politiche degli oltre 40 comuni dell’agglomerato. Il coinvolgimento in una fase precoce delle realtà locali del Luganese sui grandi progetti – che non forzatamente sono tutti sul territorio della Città – è promettente e permette di definire insieme l’impiego di risorse e priorità in base alle ricadute dei singoli progetti. Con quasi il 50% della popolazione e degli impieghi di tutto il Ticino, il Luganese ha la responsabilità di restare progettuale e investire le proprie risorse nell’interesse dei suoi cittadini. Io ci proverei.

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